Trapani “Fase 2, per Pmi costi riapertura insostenibili” - QdS

Trapani “Fase 2, per Pmi costi riapertura insostenibili”

Pietro Vultaggio

Trapani “Fase 2, per Pmi costi riapertura insostenibili”

venerdì 24 Aprile 2020

Il segretario generale Cisl Pa-Tp, La Piana: “Al momento vediamo troppa confusione”. “A Trapani solo poche grandi realtà imprenditoriali, serve piano chiaro e dettagliato”

TRAPANI – Dal 4 maggio potrebbero ripartire alcuni settori con il coinvolgimento di migliaia di lavoratori, che, attualmente, sono in un periodo di stallo.

Il nostro Paese è proiettato, sempre più, verso la cosiddetta fase 2, ma ancora le incertezze ed i dubbi sono molti, così come espresso dal segretario generale Cisl, Leonardo La Piana: “Vediamo, al momento, troppa confusione. Bisogna fare un piano chiaro e dettagliato, perché nei nostri territori sono presenti solo poche grandi aziende, ma tantissime piccole realtà imprenditoriali, per le quali il costo della riapertura, con tutti i giusti obblighi per la messa in sicurezza dei lavoratori, saranno insostenibili. è ovvio che il sindacato vuole che si riparta, che le aziende tornino a essere produttive, ma bisogna sostenere concretamente il nostro tessuto imprenditoriale di Palermo e Trapani, mantenendo, come priorità, la tutela della salute dei lavoratori e di tutti i cittadini”.

Sulle politiche sociali, il segretario generale Cisl Palermo Trapani aggiunge: “Spesso i tempi, fra i proclami degli aiuti in arrivo a chi sta soffrendo e l’arrivo stesso delle risorse, sono eccessivi. Le misure funzionano se arrivano subito nelle tasche delle famiglie, superando le lungaggini burocratiche. Va riconosciuto un grande impegno delle amministrazioni locali su questo fronte, ma ciò che manca è il quadro chiaro di tutti coloro che hanno bisogno di queste misure contro la povertà. Serve una banca dati certa per intervenire più concretamente. E poi – prosegue -, non si può considerare il privato sociale solo in questa fase di emergenza, ma riteniamo che le istituzioni locali debbano considerare il terzo settore sempre e soprattutto nelle loro scelte strategiche di pianificazione”. Infine, due temi centrali, le strutture di assistenza per gli anziani e la didattica a distanza per le scuole.

“Sul tema degli anziani è drammatico ciò che è avvenuto: scarsa vigilanza, gestione approssimativa dei malati e tutto ciò è costato troppe vite – continua il segretario generale. Serve una chiara mappatura delle strutture e delle loro condizioni e controlli in questi centri, così come chiesto dalla nostra federazione dei Pensionati”.

Sulla scuola, la preoccupazione è la dispersione delle video lezioni, proprio perché ogni famiglia non dispone della tecnologia tale per far studiare i propri figli. “Va fatto un plauso ai docenti e ai dirigenti scolastici, ma bisogna intervenire nelle periferie delle nostre città in cui vivono tante famiglie che non sono in grado di avere gli strumenti informatici – conclude La Piana. Importante, quindi, combattere il fenomeno della dispersione scolastica che potrebbe essere, temiamo, agevolato proprio da questa modalità di studio improntata in fase emergenziale”.

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