L’Unione donne italiane a Tranchida: "Serve rimpasto" - QdS

L’Unione donne italiane a Tranchida: “Serve rimpasto”

Pietro Vultaggio

L’Unione donne italiane a Tranchida: “Serve rimpasto”

martedì 30 Marzo 2021

La presidente provinciale di Unione Donne Italiane, Valentina Colli chiede al sindaco di ampliare la presenza femminile in Giunta: “Dieci in tutto i componenti, quattro devono essere donne”

TRAPANI – Lo scorso 12 marzo, dopo tre lunghe sedute consiliari, è stato approvato dal Consiglio Comunale di Trapani il Regolamento Commissione per le Pari opportunità tra uomini e donne, opportunità alla pari per le politiche di genere e i diritti civili (Trapani è donna…).

Con il nuovo Regolamento si è ampliata la partecipazione democratica e rappresentativa a diverse categorie, portatrici di interesse nel dibattito sulle politiche di genere e i diritti civili con rinnovate funzioni, come la toponomastica al femminile, educazione all’affettività, promozione di progetti per le scuole, opportunità di costituire gruppi di studio e lavoro tematici. “La Commissione – commenta l’Assessora alle pari opportunità, Andreana Patti – è organo permanente, propositivo e di consultazione di cui si avvarrà il Comune per agire in ambiti come il contrasto alla violenza contro le donne con politiche di prevenzione, l’attuazione di politiche pubbliche di prevenzione e contrasto ad ogni forma e causa di discriminazione”. Ma non sono mancati gli appunti da parte di Udi (Unione Donne Italiane), infatti la presidente provinciale Valentina Colli ha voluto sottolineare come “la locuzione ‘Pari Opportunità’ ha riguardato da sempre il problema della parità politica e sociale tra uomo e donna: le politiche di parità di genere nascono nel tentativo di difendere la donna rispetto alla diffusa discriminazione maschile in ambito professionale, sociale e politico-culturale.

Le dichiarazioni dell’Assessora Patti – aggiunge la presidente provinciale Udi – sono eloquenti sulla confusione dell’amministrazione in merito alle Pari Opportunità di genere: infatti, l’Assessora in un comunicato, vanta le misure che si stanno mettendo in atto per il ‘dopo di noi’. Bene, ma non benissimo: ma cosa c’entrano con le politiche di genere? Cosa c’entrano i progetti finanziati per Trapani è Donna e Madre, che ancora di più evidenziano nella pratica tutta la stereotipizzazione di questo progetto?”.
Valentina Colli poi indica anche la strada da intraprendere per superare le discriminazioni: “L’intento principale del gender mainstreaming parte da un’analisi dei meccanismi che sono alla base di queste discriminazioni, come per esempio gli stereotipi. È un dato di fatto, dimostrato dall’analisi della realtà, che esistono disuguaglianze sistematiche tra uomini e donne che sono trasversali a tutte le altre disuguaglianze (di età, orientamento sessuale, etnia, religione, etc.) e che non sono compatibili con i principi cardine all’articolo 3 della Costituzione: questo è il corretto riferimento alla Costituzione, totalmente diverso dal dire che l’art. 3 vieta che le Commissioni P.O. siano composte da sole donne. Il mainstreaming di genere si raggiunge attraverso l’empowerment: scoprire il proprio potere, scoprire di averlo, sapere chi sei, a cosa hai diritto”.

Infine, la presidente dell’Udi ha chiesto al sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, il rimpasto della giunta, ampliando la presenza femminile: “Chiediamo il rimpasto in ottemperanza alla Legge Del Rio art.1, comma 137, legge n.56/14: ‘nelle giunte dei comuni con popolazione superiore a 3000 abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40%, con arrotondamento aritmetico’. La mia calcolatrice mi dice che, in una Giunta di 10 persone – ove si conta anche il sindaco – devono esserci 4 donne. È scandaloso che, nel consiglio comunale più rosa della storia di Trapani – conclude -, nessuna consigliera abbia rivendicato il diritto delle donne di essere rappresentate: diventa ridicolo indignarsi quando Musumeci fa quasi lo stesso eh!”.

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