I trasferimenti non bastano, a Lampedusa hotspot nel caos - QdS

I trasferimenti non bastano, a Lampedusa hotspot nel caos

Irene Milisenda

I trasferimenti non bastano, a Lampedusa hotspot nel caos

venerdì 29 Luglio 2022

Diverse centinaia di immigrati hanno già lasciato Contrada Imbriacola sulle navi umanitarie, ma gli sbarchi non si fermano. Mazzetti, segretario generale Fsp Polizia, denuncia: "Situazione precaria"

LAMPEDUSA (AG): Non si fermano gli sbarchi di migranti. Si registrano solo nel mese di luglio 10 mila arrivi, non solo nei principali luoghi di approdo, ossia Sicilia e Calabria, ma in tutto il territorio nazionale, con oltre 90mila migranti in accoglienza. A Lampedusa la situazione è insostenibile, numeri impressionanti e l’hotspot di Contrada Imbriacola è di nuovo al collasso, considerando che per una capienza di circa 350 persone, ha ospitato fino a tre mila persone.

Nel mese di luglio 10 mila arrivi

La questione igienico sanitaria resta la più allarmante, perché questa gente non fa che accamparsi in terra, a stare ammassati soprattutto considerato che il Covid è ancora una minaccia. “Dal 1° gennaio al 26 luglio del 2019, con il lavoro mio e della Lega al ministero dell’interno, sbarcarono in 3.589. Quest’anno, nello stesso periodo, 37.415 ingressi clandestini sulle nostre coste (10 volte tanto)”. Così il leader della Lega, Matteo Salvini che il 4 e 5 agosto sarà sull’isola per controllare di persona la situazione e per portare soluzioni. “È questo il modello di accoglienza che vuole la sinistra? Questa non è integrazione. Basta con la politica dei porti spalancati, gli italiani meritano un governo che sappia gestire e non più subire il fenomeno, con fatti concreti e non più con parole e buonismo” conclude.

Per svuotare l’hotspot il Ministero dell’Interno, ha noleggiato un traghetto, il Pietro Novelli, che rimarrà in servizio, 3 volte a settimana, ad agosto e settembre, e dovrebbe imbarcare, per ogni viaggio, dalle 200 alle 500 persone. “Con una nave umanitaria, così come succedeva con le navi quarantena, riusciremmo a tamponare, almeno durante l’estate, il sovraffollamento della struttura d’accoglienza. Si eviterebbero scene di degrado, rischi per la salute e non saremmo in perenne emergenza hotspot”. Così il sindaco di Lampedusa e Linosa Filippo Mannino, subito dopo aver incontrato il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, che nei giorni scorsi, aveva chiesto, con forza, alla Prefettura di Agrigento e al ministero dell’Interno di predisporre, per tutto il periodo estivo, una nave umanitaria.

I costanti sbarchi hanno imposto l’uso della nave Diciotti della Guardia Costiera che ha già effettuato i primi trasferimenti verso Porto Empedocle. “Numeri che parlano da soli. La politica compie scelte a cui però non fa conseguire atti concreti necessari per sostenerle. Ne fanno le spese gli operatori delle Forze dell’ordine che lavorano per tentare di mantenere in equilibrio situazioni precarie, drammatiche, esplosive”. Lo afferma Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp Polizia di Stato: “Dal primo luglio, poi, abbiamo un altro problema assurdo, perché siamo senza i mediatori linguistico-culturali convenzionati, in quanto la relativa convenzione è stata stipulata ma è ancora in atto la procedura di registrazione presso la Corte dei conti. Soccorre la disponibilità dei membri di alcune associazioni che però, alle ore 20, terminano di collaborare, e a quel punto tutto si ferma nel caos. Sono solo alcune delle follie con cui ci misuriamo qui, da decenni. E ancora qualcuno la chiama emergenza. Ma così – conclude – dove vogliamo andare?”

Da un paio di mesi, ancor prima dell’ispezione di giugno scorso del Viminale, la Procura di Agrigento, con a capo il facente funzioni Salvatore Vella, ha concentrato, aprendo un fascicolo, l’attenzione sull’hotspot di Lampedusa e sulla sua gestione da parte della cooperativa Badia Grande. Il modello 45 raccoglie atti che necessitano di accertamenti preliminari che, nel caso del centro d’accoglienza di Lampedusa, sono ancora in corso e in fase di approfondimento. Soltanto se verranno ravvisati illeciti, i pm procederanno a iscrivere indagati nel registro per ipotesi determinate.

Ma oltre ai barchini che arrivano direttamente sull’isola non bisogna dimenticare che nel Mediterraneo ci sono tre Ong con 1000 Migranti a bordo delle loro navi; rispettivamente ci sono 387 a bordo della Ocean Viking di Sos Mediterranee, ben 439 sono sulla Sea Watch 3, e la nave Geo Barents, di Msf con 364 migranti tra cui una bambina di 2 anni, un neonato di 20 giorni e una donna incinta.

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