Trasporti, nell’Isola è come andare in calesse, 4,7 mld da sbloccare per la rete viaria - QdS

Trasporti, nell’Isola è come andare in calesse, 4,7 mld da sbloccare per la rete viaria

Roberto Pelos

Trasporti, nell’Isola è come andare in calesse, 4,7 mld da sbloccare per la rete viaria

mercoledì 12 Giugno 2019

Rete autostradale fatiscente, 1.900 punti di criticità nei viadotti ma anche 1.369 km di linee ferrate da ammodernare

PALERMO – La situazione riguardante la rete siciliana dei trasporti è il tema al centro del libro bianco “Connettere la Sicilia” elaborato da Cisl, Fit e Filca siciliane, da cui ha preso le mosse il convegno tenutosi all’Arsenale della marina regia: un dossier di 234 pagine nel quale si fa il punto sullo stato di strade, autostrade, linee ferrate, porti e aeroporti della nostra regione.

Relativamente ai collegamenti viari, l’indagine condotta dai sindacati evidenzia la “situazione di stallo di molti cantieri con 268 opere bloccate o in difficoltà a vario titolo, per un valore di 4,7 miliardi” e fa l’esempio dell’anello autostradale Gela-Agrigento-Castelvetrano per il quale “si sta avviando solo ora con colpevole ritardo” la progettazione di fattibilità tecnica ed economica e di alcuni assi fondamentali come la Agrigento-Caltanissetta e la Palermo-Agrigento “per il cui completamento – come riporta ancora il libro bianco Cisl – mancano lavori per 200 milioni complessivi oltre alla ricerca di soluzioni adeguate per pagare fornitori e creditori dell’impresa in crisi”.

Ma il dossier fa anche luce sul caso della superstrada Ragusa-Catania che non è ancora in attività. Inoltre, per Cisl, Fit e Filca, è assai singolare la vicenda del Consorzio per le autostrade siciliane (Cas) perché, nonostante gli incassi dei pedaggi che riscuote per 222 chilometri di autostrade che gestisce, chiude sempre in passivo i propri bilanci né riesce a destinare risorse alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle arterie autostradali che formalmente cura. Così quegli assi, sempre secondo il libro bianco Cisl, “versano in condizione di abbandono con evidente pregiudizio per la sicurezza degli utenti”.

Altro argomento di notevole importanza è quello attinente alle strade provinciali, che si estendono per 14.717 km in gran parte di percorsi precari e dissestati. Sulla carta esiste un piano di interventi straordinario per rimettere in sesto 70 strade e per il quale sono stati messi a disposizione 100 milioni da Patto per il Sud e accordo di programma quadro, ma il dato è che al momento la viabilità secondaria è un freno tirato allo sviluppo dell’Isola.

Problemi si registrano anche per quanto riguarda la rete ferroviaria; ad esempio, come si legge nel dossier, “non è stato ancora avviato alcun progetto” per la velocizzazione e il raddoppio del binario della ferrovia Palermo-Catania, “ad eccezione del tratto Bicocca-Catenanuova” e ancora, “occorre sbloccare il raddoppio della tratta Messina-Catania e rispristinare il collegamento ferroviario interrotto, dal 2011, tra Palermo e Trapani via Milo”.

Rimangono ancora irrisolti inoltre i problemi dell’anello ferroviario di Palermo e del passante ferroviario, sempre nel Capoluogo dell’Isola e a Catania. Nel trasporto aereo sarebbe opportuna, come sottolinea il dossier, “la creazione di due grandi hub nell’Isola” che abbiano in Palermo a Ovest e Catania a Est, i due poli del sistema aeroportuale regionale. Due hub che consentano di superare le criticità emerse nella gestione degli aeroporti minori (vengono citati i casi di Trapani e Comiso) e che siano in grado di dare una decisiva spinta allo sviluppo attraverso un’offerta più adeguata di voli.

Il dossier si sofferma poi sugli interporti come “Termini Imerese da realizzare e Catania Bicocca da completare”, sui porti minori come Mazara, Marsala, Castellammare, Gela, Pozzallo, Siracusa, i porti turistici e delle isole minori che restano fuori dal sistema delle Authority. Pertanto “va ampliata la competenza delle Autorità e va istituita una Conferenza delle Autorità con funzioni di cabina di regia”. Ma va anche – insiste il libro bianco – data attuazione alle Zone economiche speciali (Zes) concepite dalle vigenti disposizioni normative e regolamentari con l’obiettivo di attrarre investimenti nelle aree dei porti, negli aeroporti, nei retroporti e nelle piattaforme interportuali. Il dossier sottolinea infine, l’importanza e l’utilità che avrebbe per la Sicilia, la realizzazione del Ponte sullo Stretto.

Link utili

https://www.cislsicilia.it/wp-content/uploads/sites/2/2019/05/report-infrastrutture-cisl-sicilia-28052019.pdf


La situazione delle strade nelle parole di Valerio Mele, coordinatore territoriale Anas Sicilia

PALERMO – Sulla situazione della rete autostradale siciliana abbiamo intervistato Valerio Mele, coordinatore territoriale Anas Sicilia.

Ingegnere, quali interventi sono in programma per il miglioramento delle autostrade di vostra competenza?
“Sull’A19 Palermo-Catania è in corso un intervento di manutenzione straordinaria da 850 milioni di euro mentre alla fine del 2018 è stata stesa la nuova pavimentazione su circa 318 km dei 394,600 km complessivi (sommando l’estensione chilometrica di entrambe le carreggiate), sono state sostituite le barriere di sicurezza lungo 75 km dei 313 previsti ed il risanamento strutturale dei viadotti ha coperto 16 km sui 113 totali.
Lungo l’A29 Palermo-Mazara del Vallo, direzione Alcamo-Trapani, nel mese di aprile sono stati ultimati gli interventi per l’adeguamento della galleria Segesta, canna in direzione Trapani, agli standard delle reti Trans European Network in ottemperanza alle direttive europee. Lavori ripartiti in interventi di adeguamento delle strutture, per 9 mln di euro, e degli impianti tecnologici, per 6 mln di euro, oltre a un mln relativo ai costi per la sicurezza. L’avvio dei lavori per l’ammodernamento delle strutture e degli impianti tecnologici all’interno della seconda canna, in direzione Alcamo, è invece previsto nel corso del prossimo anno”.

Più in generale, quali iniziative avete intrapreso ai fini della sicurezza?
“Su tutta la rete autostradale di nostra competenza è prevista la progressiva sostituzione, già in corso, degli impianti di illuminazione degli svincoli con nuovi impianti a Led e la manutenzione straordinaria agli impianti tecnologici. Evidenzio, infine, che tutti i ponti e viadotti di competenza Anas sono gestiti mediante un’accurata pianificazione delle ispezioni e dei monitoraggi, effettuati secondo procedure standardizzate di controllo anche tramite avanzati sistemi informativi (bridge management system). La programmazione dei lavori di manutenzione sulle opere d’arte è definita in base agli esiti di tale monitoraggio, che consente di valutare lo stato di degrado delle strutture e le priorità di intervento”.

Pensate a collaborazioni con altri enti o assessorati per l’ammodernamento delle infrastrutture siciliane?
“Al monumento non c’è nulla in itinere, ma non escludiamo che si possa in futuro addivenire a forme di sinergia con la Regione Siciliana nella gestione e ammodernamento di strade e autostrade attualmente in gestione ad altri enti, a condizione che ciò avvenga in un clima di leale collaborazione”.


Sebastiano Cappuccio, segretario regionale Cisl

PALERMO – Come sottolinea il dossier, il Ponte sullo Stretto, per Cisl, Fit e Filca siciliane è un’infrastruttura ferroviaria e stradale “la cui realizzazione sarebbe utile e necessaria”. Sul tema abbiamo intervistato Sebastiano Cappuccio, segretario regionale Cisl.

Segretario, quali vantaggi porterebbe tale infrastruttura alla nostra terra?
“Il Ponte sullo Stretto porterebbe alla nostra regione vantaggi semplici e importanti. Innanzitutto ricongiungerebbe la Sicilia al resto del Paese e soprattutto all’Europa rilanciando il percorso di merci, prodotti, scambi e dunque di contiguità territoriale con tutto il continente”.

Quali sono gli ostacoli che ancora si frappongono alla realizzazione del ponte?
“L’ostacolo sta nel fatto che il ponte sullo Stretto ancora non viene messo in campo e finanziato. Lo Stato dovrebbe pensare di realizzarlo proprio come infrastruttura importante per tutta Italia”.

Avete in mente iniziative particolari per la costruzione del Ponte?
“Già nel corso del convegno svoltosi a Palermo abbiamo fatto il punto sulla situazione di disagio in cui versano le infrastrutture in Sicilia; se le cose poi non dovessero cambiare penseremo ad altre iniziative. Le nostre non sono critiche ma volontà di procedere ad un percorso comune; noi proponiamo un progetto di rilancio delle infrastrutture della regione e quindi di accesso ai fondi comunitari che sono tanti e che ci consentirebbero di fare un grande lavoro, aprendo i cantieri e creando conseguentemente occupazione, generando quindi sviluppo”.

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