Sicilia, biglietti aerei troppo cari. Urso: "Basta, sono un freno allo sviluppo"

Sicilia, biglietti aerei troppo cari. Il ministro Urso: “Basta, sono un freno allo sviluppo”

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Sicilia, biglietti aerei troppo cari. Il ministro Urso: “Basta, sono un freno allo sviluppo”

Redazione  |
giovedì 08 Dicembre 2022

Schifani pronto a denunciare il caso all'Antitrust: "Lo scandalo del caro voli che da tempo colpisce i siciliani deve trovare una risposta, immediata ed efficace"

Lo scandalo del caro voli che da tempo colpisce i siciliani deve trovare una risposta, immediata ed efficace. La Regione Siciliana denuncerà la questione all’Autorità Antitrust, coinvolgendo i migliori avvocati esperti del settore. Ma serve anche più attenzione da parte del governo“. Lo ha detto il governatore Renato Schifani in merito ai prezzi troppo elevati dei biglietti aerei da e per la Sicilia a ridosso delle feste di fine anno.

Il presidente della Regione: “Inaccettabile”

È inaccettabile – ha aggiunto il presidente della Regione – che a minare il diritto alla mobilità dei cittadini sia una compagnia a capitale totalmente pubblico come Ita, impegnata in una sorta di cartello con Ryanair sulla rotta Palermo-Roma in quanto unici vettori ad operare su quel percorso. Torno perciò a chiedere al governo di farsi sentire e in particolare modo al Ministero dell’Economia e delle Finanze, al quale da tempo abbiamo posto anche altri temi urgenti su cui non abbiamo ancora ottenuto risposte. Il gran lavoro e l’encomiabile impegno del ministro Urso sulla vicenda Lukoil, con il salvataggio di migliaia di posti di lavoro, dimostrano che, volendo, i problemi possono essere risolti”.

Sul caro voli interviene anche il ministro Urso

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy ha raccolto la sollecitazione del governatore facendosi “parte attiva” perché condivide quanto indicato da Schifani “sul caro voli che limita il diritto alla mobilità, frena lo sviluppo turistico, aggrava i costi per le imprese e comunque alimenta anch’esso la spirale inflazionistica”. E aggiunge: “Ci vuole ragionevolezza soprattutto da parte di un vettore a capitale pubblico in via di privatizzazione”.

I parlamentari Pd: “Incremento esporbitante”

“Si registra purtroppo, come in occasione di ogni festività, un incremento esorbitante dei costi dei biglietti aerei che determina un aggravio per i siciliani che vivono fuori per lavoro e studio. Rientrare in Sicilia da Milano o da Roma sta raggiungendo cifre abnormi anche di 600 euro”. Lo dichiarano le deputate e i deputati del Pd siciliani Maria Stefania Marino, Giovanna Iacono, Giuseppe Provenzano e Anthony Barbagallo. Sono i firmatari dell’interrogazione a risposta depositata in commissione ai ministri Fitto e Salvini. “Cittadini, Associazioni dei consumatori, sindacati, hanno denunciato questa escalation dei prezzi con il formarsi di fatto di un ‘cartello’ da parte delle compagnie, che mantiene i prezzi dei biglietti per i vettori sulle rotte da e per Sicilia su cifre davvero insostenibili. In questa maniera si lede il principio della accessibilità alla mobilità penalizzando ancora una volta la Sicilia. A questa dinamica non fa eccezione neppure Ita la compagnia di fatto finanziata con risorse pubbliche. Lo stesso principio di continuità territoriale risulta compromesso a discapito dei viaggiatori. A tal proposito, si chiede di conoscere quali iniziative intenda assumere il governo, con la massima urgenza, per promuovere un incontro con le compagnie aeree al fine di riportare i costi dei biglietti a livelli di congruità e di accessibilità per tutti garantendo il diritto alla ‘raggiungibilità’ della Sicilia”.

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