L'allarme di Confartigianato: "Settore trasporti in ginocchio" - QdS

L’allarme di Confartigianato: “Settore trasporti in ginocchio”

Antonino Lo Re

L’allarme di Confartigianato: “Settore trasporti in ginocchio”

martedì 15 Febbraio 2022

"Si teme che sarà più conveniente spegnere i motori anziché continuare a viaggiare in perdita", la denuncia del mondo Autotrasporti di Confartigianato

“Il rincaro dei carburanti mette in ginocchio il settore dell’autotrasporto e il rischio di tensioni è sempre più vicino. Si teme che sarà più conveniente spegnere i motori anziché continuare a viaggiare in perdita, con gravi conseguenze sulle prospettive di ripresa economica, in quanto i costi non sono più sostenibili”. È la denuncia del mondo Autotrasporti di Confartigianato, che viene rilanciata dal presidente regionale siciliano, Salvatore Di Piazza.

“Imprese investite da un ciclone spaventoso”

“Questo settore è fondamentale per l’economia italiana – dice Di Piazza -, nel nostro Paese oltre l’80% delle merci viaggia su gomma, e i nostri mezzi nelle fasi peggiori della pandemia, in particolar modo con la paura generata durante il primo lockdown, hanno continuato a viaggiare garantendo costantemente l’approvvigionamento dei beni primari”.

“Le imprese dell’autotrasporto sono state investite da un ciclone spaventoso – si legge in una nota -. Dall’aumento dei carburanti in testa su tutto, all’aumento dell’ad-blue, al costo dei pneumatici. Senza considerare le pesanti ricadute dovute al caro energia, ai costi delle autostrade. Tra i disagi anche la carenza di autisti e le strade spesso impraticabili”.

“Autotrasportatori subiscono rincari da un anno e mezzo”

“I nostri autotrasportatori – aggiunge Di Piazza – subiscono da un anno e mezzo il rincaro dei carburanti. Gli aumenti vertiginosi delle materie prime, di luce e gas, riguardano anche il gasolio per autotrazione, che è ancora il carburante più diffuso, ma anche l’additivo Ad-Blue per i veicoli più moderni e il Gnl (gas naturale liquefatto). Aumenti che ricadono interamente sui già scarsi margini di profitto delle imprese del trasporto”.

Nell’arco dell’ultimo anno, prosegue la nota, il prezzo alla pompa del gasolio per autotrazione è rincarato del 20,7%, con un impatto di maggiori costi, a livello nazionale, pari a 535 milioni di euro per le micro e piccole imprese dell’autotrasporto merci. Una batosta che si scarica interamente sui margini di profitto e sul valore aggiunto aziendale, considerato che i prezzi alla produzione nel trasporto merci, al terzo trimestre 2021, sono in calo dell’1,2% rispetto ad un anno prima. A tutela di migliaia di piccoli e medi autotrasportatori, Confartigianato Trasporti Sicilia sollecita “provvedimenti immediati per alleggerire la pressione sulle imprese”.

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