Treni, più 14000 minuti di ritardo in 5 mesi: pendolari della Palermo-Agrigento nel caos - QdS

Treni, più 14000 minuti di ritardo in 5 mesi: pendolari della Palermo-Agrigento nel caos

Treni, più 14000 minuti di ritardo in 5 mesi: pendolari della Palermo-Agrigento nel caos

Luigi Ansaloni  |
domenica 16 Febbraio 2025

L'attuale amministrazione regionale, secondo quanto dice il comunicato stesso, ha dimostrato totale indifferenza

Ritardi, ritardi e ancora ritardi. Il Comitato Pendolari Palermo-Agrigento-Canicattì, presieduto da Tania Di Marco, chiede un confronto con la Regione Siciliana, in particolare con l’Assessorato alle Infrastrutture e Mobilità, per affrontare le numerose problematiche legate al servizio ferroviario.

Tuttavia, l’attuale amministrazione regionale, secondo quanto dice il comunicato stesso, ha dimostrato totale indifferenza, interrompendo gli incontri periodici che si tenevano con il precedente governo e ignorando sistematicamente le richieste di dialogo inviate da Comitati e Associazioni ufficialmente registrati.

L’incontro senza risposte

L’unico incontro ottenuto, dopo insistenze e una richiesta avanzata direttamente presso l’Assessorato, si è rivelato un fallimento: l’Assessore Aricò ha disertato la riunione, lasciando il tavolo di confronto nelle mani di tecnici regionali, referenti di Trenitalia e RFI, senza alcuna reale volontà politica di affrontare le criticità. In quell’occasione (febbraio 2024), era stato promesso che vi sarebbero stati almeno due incontri l’anno, come avveniva in passato. Ma, a distanza di un anno, nessun segnale di interesse è arrivato da parte della Regione.

La situazione

La situazione del servizio ferroviario, nel frattempo, è addirittura peggiorata. Dopo i lavori estivi di manutenzione straordinaria tra Agrigento Centrale e Roccapalumba-Alia, che hanno portato alla sospensione della circolazione dall’8 giugno al 9 settembre 2024, la tratta Palermo-Agrigento ha subito continui disservizi. Ritardi giornalieri, soppressioni di treni, guasti all’infrastruttura sono ormai all’ordine del giorno. I dati raccolti dal Comitato parlano chiaro: dal giorno della riapertura della linea al 31 gennaio 2025, sono stati registrati ben 14.331 minuti di ritardo e 83 treni soppressi in meno di cinque mesi. Questi numeri, già allarmanti, potrebbero essere addirittura sottostimati a causa dell’impossibilità di rilevare i dati in alcuni giorni.

Le proteste

Di fronte a questa drammatica realtà, i pendolari non sono rimasti in silenzio. Una petizione per chiedere risposte e soluzioni ha raccolto 370 firme in pochi giorni, escludendo minori, lavoratori regionali e delle ferrovie, oltre alle forze dell’ordine che viaggiano gratuitamente. Tuttavia, nonostante la mobilitazione e le evidenze numeriche dei disagi, la Regione continua a ignorare le richieste dei viaggiatori.

“L’Assessore Aricò e i componenti della Commissione Ars non possono più ignorare questa emergenza. Il Comitato Pendolari Palermo-Agrigento-Canicattì attende di essere convocato e chiede un’azione immediata per garantire un servizio ferroviario degno di una regione che punta a migliorare la propria mobilità pubblica – dice la Di Marco”.

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