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Treno veloce in Sicilia, il cantiere simbolo nella tratta Bicocca-Catenanuova

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Treno veloce in Sicilia, il cantiere simbolo nella tratta Bicocca-Catenanuova

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giovedì 09 Dicembre 2021

In Sicilia, tra Palermo e Catania, si sta per cambiare viaggio. Nei cantieri aperti si sta lavorando per collegare le due principali città dell’isola attraverso l’alta capacità ferroviaria

E’ un cantiere simbolo della mobilità sostenibile in Europa quello della tratta ferroviaria Bicocca-Catenanuova della linea alta capacità Palermo-Catania portato avanti da Webuild. 

Il progetto prevede il raddoppio di una sezione di 38 km
lungo appunto la Bicocca-Catenanuova
, che consentirà di collegare le due principali città
siciliane in meno di due ore. Con circa 400 persone impegnate tra diretti e indiretti e una filiera di oltre 300 imprese tutte
italiane
, la
commessa comprende la realizzazione di opere civili tra cui 17 viadotti, 8 cavalcaferrovia, 2
gallerie artificiali e 2 gallerodotti.
Diversi i benefici attesi a opera conclusa, a partire dagli oltre 2milioni e mezzo di passeggeri l’anno; si calcola inoltre che annualmente
grazie a questa opera verranno
evitate oltre 13.000 tonnellate di Co2
.

In Sicilia, tra Palermo e Catania, si sta per cambiare viaggio. Nei cantieri aperti si sta lavorando per collegare le due principali città dell’isola attraverso l’alta capacità ferroviaria e grazie a treni che raggiungeranno i 200 km/h.

Ancora
una volta sono i numeri a spiegare la portata del cambiamento. Nella regione ci
sono 173 località raggiunte dai 1.369 chilometri di ferrovia in funzione.
Tuttavia, solo 791 km (il 58% del totale) sono elettrificati, e di questi 223
sono a binario doppio. In sostanza, la maggior parte dei treni sono costretti a
fermarsi per far passare il convoglio che arriva nel senso di marcia opposto,
ritardando così di ore il tempo necessario per spostamenti anche molto brevi.

Lo
stesso accade oggi tra Palermo e Catania, dove i treni viaggiano a una velocità
massima che non supera i 90 km/h e sono obbligati a fermarsi di quando in
quando proprio per via del binario unico.

Da
qui l’investimento di Rete Ferroviaria Italiana che ha incaricato il
Gruppo Webuild
di realizzare la prima tratta della nuova linea ad alta
capacità, ovvero i 38 chilometri che collegheranno Bicocca (nei pressi
dell’aeroporto di Catania) a Catenanuova (in provincia di Enna)
.

I
cantieri marciano a pieno ritmo, senza mai interrompere l’attività della
vecchia linea, grazie anche all’impegno di circa 400 persone che oggi lavorano
alla costruzione dell’opera. Dario Campisi è uno di loro. Il suo ruolo è quello
di technical coordinator o meglio – come lui stesso spiega – «la persona
chiamata a mettere d’accordo chi progetta con chi realizza».

Campisi
viene da Siracusa, a circa 90 chilometri dal cantiere dove oggi lui lavora, ma
ha trascorso gli ultimi dieci anni costruendo grandi opere per Webuild in Medio
Oriente, dalla metropolitana di Doha al centro commerciale Maydan Mall a Dubai.

«Il
valore aggiunto che abbiamo noi siciliani – racconta – è quello di prendere il
meglio dagli altri popoli e di portarlo in Sicilia. Ed è proprio quello che ho
cercato di fare nella mia carriera lavorativa».

Anche
per questo il suo contributo ai cantieri della Bicocca-Catenanuova è prezioso.
Campisi però non è solo. Oltre alle persone impegnate nei cantieri, ci sono anche
più di 300 imprese fornitrici (tra fornitori e subfornitori), circa il 55%
delle quali provenienti dalla stessa Sicilia e alle quali sono già stati
assegnati circa 92,5 milioni di euro di lavori. Si tratta in molti casi di
imprese di medie e piccole dimensioni, capaci però di dare un prezioso
contributo innovativo.

È
il caso del “Ponte G.U.I.D.O.”, un brevetto della società Natisone Lavori, che
prevede la realizzazione di un complesso sistema di sostegno ideato per
permettere un’accelerazione fino a 80 km/h della linea ferroviaria in
determinati punti del percorso.

«Ponte
G.U.I.D.O. – spiega l’amministratore della Natisone Lavori, Giuseppe Guidi – è
un’omologazione ferroviaria che nasce dalla nostra costante attenzione alle
trasformazioni della realtà produttiva in cui siamo calati e perciò vogliamo
essere sempre al passo con i tempi, con tecnologie e soluzioni all’avanguardia
nel rispetto delle normative vigenti, dell’ambiente e della sicurezza sul luogo
di lavoro».

L’innovativo
sistema di sostegno dei binari è solo una delle tecnologie applicate alla
costruzione della nuova linea, che viene realizzata con una profonda attenzione
al rispetto dell’ambiente, proprio perché si sviluppa lungo la campagna
catanese.

Su
questo lavora il Centro Studi di Economia Applicata all’Ingegneria, di
cui è socia l’Università di Catania, impegnato nell’applicazione di tecniche di
telerilevamento che utilizzano immagini satellitari ad alta risoluzione per
mappare l’area interessata dagli scavi e assicurare che le culture agricole non
vengano danneggiate. «Il lavoro – commenta Michele Fabio Ruffo, project manager
della tratta Bicocca-Catenanuova – si svolge quasi interamente in superficie,
con la costruzione di viadotti lunghi anche 500 metri che superano i corsi
d’acqua, il Simeto e il Buttaceto.

Si
tratta di lavori complessi e di grande portata, con movimenti terra per 1,5
milioni di metri cubi e tante piccole opere di attraversamento. Tutto questo
mentre la linea tradizionale continua a funzionare». L’arrivo del doppio
binario in Sicilia, ma soprattutto dell’alta capacità ferroviaria, è un primo
collegamento dell’isola con il resto dell’Europa lungo quella linea TEN-T che
unirà Berlino a Palermo. Un primo passo in attesa – chissà – che i treni veloci
possano correre lungo il Ponte sullo Stretto.

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