Coronavirus, timore contagio nell’isola di Pantelleria - QdS

Coronavirus, timore contagio nell’isola di Pantelleria

Patrizia Penna

Coronavirus, timore contagio nell’isola di Pantelleria

giovedì 12 Marzo 2020

Apprensione in tutta la provincia dopo i due casi registrati a Marsala e ad Alcamo. Il sindaco Campo: “Con un minimo di precauzione supereremo questo momento”

TRAPANI – Un uomo di 55 anni è risultato positivo al coronavirus ad Alcamo, nel Trapanese. Il tampone è stato eseguito nel laboratorio provinciale e aspetta la validazione del Policlinico di Palermo. Il paziente positivo, un dipendente dell’Azienda sanitaria provinciale (Asp) di Trapani, nei giorni scorsi si è recato per lavoro a Pantelleria.

Intanto, resta ricoverato in isolamento all’ospedale di Trapani l’insegnante di matematica rientrato in treno a Marsala dal Nord Italia e risultato positivo al tampone. La provincia trapanese, dunque, registra il secondo primo caso di Coronavirus e la crescente preoccupazione ha “contagiato”, passateci il termine, persino i detenuti della Casa circondariale “Pietro Cerulli” dove i detenuti del reparto Mediterraneo sono saliti sul tetto del padiglione detentivo.
La rivolta si è poi risolta pacificamente la provincia resta una “bomba ad orologeria”.

C’è preoccupazione a Pantelleria per una trentina di turisti che hanno casa sull’isola, e che sono arrivati da Bergamo, Brescia e altre zone del Nord Italia.
Il sindaco Vincenzo Campo per rassicurare la popolazione è intervenuto in diretta su Facebook.
A Pantelleria non ci sono casi sospetti di coronavirus – ha detto -. Ci sono persone arrivate dal nord che si sono autodenunciate e che resteranno volontariamente a casa per il periodo previsto dalle ordinanze nazionali, regionali e comunali”.
“Con un minimo di precauzione ce la possiamo fare”, ha detto Campo chiedendo ai panteschi di collaborare: “Se lo facciamo – ha affermato – possiamo ottenere ottimi risultati. Il mio invito di stare a casa è anche per gli anziani, soprattutto per quelli che hanno patologie e sono deboli. Ma occorre che anche i giovani stiano attenti perché se è vero che il coronavirus colpisce più facilmente gli anziani e tra loro è la più alta percentuale di morti, è anche vero che i figli possono essere portatori del virus”.
Il sindaco ha poi invitato tutti a segnalare eventuali persone che provengono dalle zone maggiormente colpite dal virus: “Il mio telefono è sempre aperto. Siamo tranquilli, ma bisogna restare uniti tutti, panteschi e coloro i quali hanno una casa a Pantelleria”.
Poi ha concluso: “Siamo un’isola, siamo una barca in mezzo al mare, se dovessero esserci dei casi rischiamo di fare la fine di quella nave crociera alla quale lanciavano i viveri dall’alto. Essere un’isola ci può salvaguardare fino ad un certo punto”.

A Pantelleria i problemi non si limitano al Coronavirus: qualche giorno fa, una mamma è stata costretta a lasciare l’isola per partorire. Dal 2 marzo, infatti, il punto nascita dell’ospedale Nagar è stato nuovamente chiuso e le donne incinta dalla 37^ settimana devono recarsi sulla terraferma. Una notizia che la giovane madre ritiene “sconvolgente a livello emotivo”.
“Oltre a questi problemi – ha scritto in una lettera – c’è anche la preoccupazione per il coronavirus che sta avendo una evoluzione tanto veloce e che è arrivato anche in Sicilia”.

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