Consente agli avvocati di ricorrere all'applicazione della disciplina della sospensione del procedimento con messa alla prova.
Inaugurato oggi al Tribunale di Catania lo sportello per la Messa alla prova, che consente agli avvocati di ricorrere all’applicazione della disciplina della sospensione del procedimento con messa alla prova per i cittadini che stanno affrontando un processo. Un tassello importante per la cosiddetta “giustizia riparativa” nell’interesse della collettività.
L’ufficio Map, messo a disposizione dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Catania, si trova all’interno del Palazzo di Giustizia, nel locale attiguo all’aula “Camilleri” (Tribunale Seconda Sezione Penale).
Lo sportello garantirà la diffusione delle informazioni e l’agevole fruizione della modulistica e potrà offrire opportunità qualificate tese a sostenere lo svolgimento di attività inquadrate nell’ottica del paradigma della giustizia riparativa.
Alla presentazione sono intervenuti il presidente Corte di appello, Filippo Pennisi, il presidente del Tribunale, Francesco Mannino, il Procuratore generale presso la Corte di appello, Roberto Saieva, la presidente della Prima sezione penale del Tribunale, Grazia Anna Maria Concetta Caserta, il direttore dell’UDEPE (Ufficio Distrettuale Esecuzione Penale Esterna, Antonio Gelardi, la dirigente reggente dell’Ufficio Interdistrettuale Esecuzione Penale Esterna, Anna Internicola, il vice presidente della Camera penale “Serafino Famà”, Tommaso Tamburino, il presidente e il vice presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Catania, Rosario Pizzino e Fabrizio Seminara.
Seminara, a margine della presentazione, ha ricordato che “l’iniziativa è frutto del ‘Protocollo di intesa operativa’, stipulato nell’ottobre 2020, tra: il COA, il Tribunale ordinario, la Procura della Repubblica, la Camera Penale ‘Serafino Famà’ e l’Ufficio Distrettuale Esecuzione Penale Esterna (UDEPE) di Catania. Uno strumento operativo di estrema utilità nell’espletamento delle pratiche e che consentirà agli Avvocati anche una più agevole interlocuzione con i funzionari dell’Ufficio dell’Esecuzione Penale”.
Seminara ha ricordato anche che il protocollo prevede che gli avvocati possano “depositare istanze di elaborazione del programma finalizzato alla sospensione del processo con messa alla prova (ex art. 168 bis c.p.), richiedere informazioni inerenti la predisposizione del programma e, in generale, assumere notizie nell’interesse del proprio assistito”.