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Tripletta di incentivi in finanziaria, adesso Sala d’Ercole si prende tempo

Tripletta di incentivi in finanziaria, adesso Sala d’Ercole si prende tempo

Le ultime novità sull’iter a Palazzo dei Normanni della manovra finanziaria del governo Schifani: ecco come procedono i lavori

Il manifesto della finanziaria di Renato Schifani è contenuto nei primi cinque articoli del disegno di legge. I primi tre, con un atteggiamento costruttivo da parte di tutta Sala d’Ercole, sono stati approvati senza grandi difficoltà. Riscritture concordate con il governo, sospensioni e ripartenze per esitare la norma e procedere con la successiva.

Del pacchetto di cinque norme con cui la Regione Siciliana intende incentivare nuovi insediamenti produttivi in Sicilia, assunzioni di lavoratori siciliani e trasferimenti di residenza in Sicilia con Smart working, incentivi sulle aree Zes ed incentivi per l’edilizia, non tutte sono però ben viste dalla coalizione di governo. Sui bonus edilizi ci sono riserve da parte di Fratelli d’Italia, che, per quanto Schifani possa aver affermato senza dubbio di smentita che “non sarà il bonus di Conte”, vede nella misura uno strumento troppo simile al superbonus e che il partito – da Giorgia Meloni in giù – ha abbondantemente demonizzato.

Schifani in aula, Catanzaro attende lo stralcio

Il governo, presente in Aula anche per il secondo giorno di lavori con Renato Schifani e giunta, intende procedere con il pacchetto base della finanziaria prima di concedere stralci ritirando parte della manovra per trattare le norme in altri disegni di legge da fine gennaio in poi. Qualche avvisaglia, da una parte e dall’altra, ma nulla più. Michele Catanzaro, capogruppo del Partito Democratico, mette in mora il governo: “Vi siete ostinati a portare 134 articoli. Vi continuiamo a dire che siamo pronti a dare battaglia in Aula; ad ogni cosa che non ci convince noi potremmo chiedere il voto segreto”.

La risposta di Dagnino a Catanzaro

Alessandro Dagnino, assessore all’Economia e frontman del governo per la finanziaria, risponde: “Non ci sottraiamo come governo alla espunzione di un certo numero di un certo numero di emendamenti che la Presidenza dovesse ritenere non coerenti con le finalità e con la natura della legge finanziaria. Non si è ancora arrivati a questo risultato di stralcio però c’é massima disponibilità al dialogo da parte del governo su questo”.

Clima di collaborazione apparente

Approvati con modifiche da riscrittura gli articoli 1 e 2, Sala d’Ercole ha visto salire a presiedere Gaetano Galvagno. Dopo oltre un’ora e quella che Dagnino ha definito una interlocuzione “intensa e proficua” con il Cinque stelle Nuccio Di Paola ed il dem Michele Catanzaro, l’assessore ha preso l’impegno di modificare la norma, in linea di proposte, “a gennaio con gli ordinamentali”. Ed in questo clima di proficua collaborazione stabilità dalle parti, il governo porta a casa le norme ed i deputati – di opposizione ma anche di Forza Italia – apprezzano l’apertura del governo a modifiche migliorative agli articoli della finanziaria.

L’opposizione porta punti a casa

Il Movimento 5 Stelle è riuscito ad ottenere una norma per l’adozione da parte delle imprese di modelli di sostenibilità ESG all’interno del secondo articolo della finanziaria contenente gli incentivi a sostegno delle assunzioni. “Si tratta di un piccolissimo segnale, ma che costituisce l’inizio di un percorso – afferma Cristina Ciminnisi, deputata proponente della norma – in cui la sostenibilità diventa parte della cultura d’impresa, un valore da cui le aziende possono trarre vantaggio concreto, non solo un obbligo normativo che discende dalle norme europee”.

M5s e Pd attendono il governo al varco

Passa anche l’emendamento del collega e capogruppo Antonio De Luca, che limita la concessione di contributi previsti dalla norma in finanziaria alle sole aziende che nei tre anni precedenti hanno rispettato le norme sulla sicurezza sul lavoro e gli obblighi per l’assunzione effettiva dei disabili previsti dalla legge 68 del ’99. Asticelle che si alzano sulla concessione degli incentivi regionali. Anche la norma sul South working viene approvata con ampio consenso di Sala d’Ercole incluse le opposizioni. Ma anche su questa, che prevede incentivi per un massimo di euro 30 mila euro per ciascun lavoratore occupato da azienda e residente in Sicilia, la linea dell’opposizione sembra quella di far passare oggi le norme manifesto del governo Schifani per attaccarle dopo.

Catanzaro sul South working: “Vigilare per decreti attuativi nei tempi previsti”

“L’approvazione dell’articolo della finanziaria che introduce incentivi per le assunzioni a tempo indeterminato legate al South working rappresenta un passo nella direzione giusta, frutto anche del lavoro e delle proposte portate avanti dal Partito democratico in aula”. Così Michele Catanzaro, capogruppo del Pd, che conclude il suo intervento affermando: “Sarà fondamentale vigilare affinché i decreti attuativi vengano emanati nei tempi previsti e che i criteri di accesso siano semplici e realmente inclusivi, evitando ritardi e burocrazia che rischiano di svuotare la norma”.

Stralcio rinviato, si naviga a vista

L’accordo – più o meno tacito – risulta un do ut des in cui Sala d’Ercole tutta approva il pacchetto di incentivi che compongono il core della finanziaria messo a punto dalla Presidenza della Regione, e dopo si concederà di accantonare temporaneamente le norme che causano maggiore contrasto. Lo schema potrebbe funzionare perché il governo eviterebbe così il rischio di una nuova, e questa volta devastante Caporetto portando a casa la manovra e nei tempi. L’opposizione otterrebbe di concedere il pacchetto di incentivi a Schifani ma con diffida e di bloccare il profluvio di norme ordinamentali e tabelle di piccole opere che già aveva fatto saltare il tavolo in Commissione Bilancio. Adesso i primi tre di 134 articoli sono stati approvati. Ne mancherebbero soltanto altri 131 prima di Natale.

Quattro norme accantonate per riscrittura, il governo è d’accordo

La sospensione, dopo la tripletta di approvazioni, è stata molto più lunga del previsto. Due ore di pausa si sono allungate fino a quattro ore, tra riunioni ai gruppi, in Presidenza Ars, in Sala Governo. Lavori parlamentari, ma fuori Sala d’Ercole. La conclusione è andata in scena appena dopo la ripresa. Il capogruppo del Movimento, Antonio De Luca, ha preso la parola per proporre la riscrittura della quattro norme successive, accantonandole per modifiche invece di votarle con voto segreto.

Gaetano Galvagno, seduto a presiedere i lavori, ha subito accolto la mozione accantonando le quattro norme e passando all’articolo 8 con i “provvedimenti in ordine al governo delle liste di attesa”. Lo scontro è quindi rinviato. Il governo sembra non voler esporre a rischi le restanti norme del pacchetto di incentivi per la crescita e lo sviluppo della Sicilia.

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