Trivellazioni, il Tar dice sì a Modica, sindaco non d'accordo - QdS

Trivellazioni, il Tar dice sì a Modica, sindaco non d’accordo

Stefania Zaccaria

Trivellazioni, il Tar dice sì a Modica, sindaco non d’accordo

giovedì 19 Dicembre 2019

Negata la sospensione del decreto in materia di prospezioni geofisiche per le estrazioni petrolifere. Minacciate le falde acquifere, un bene prioritario assoluto della collettività modicana

MODICA (RG) – La richiesta del comune di Modica in merito alle trivellazioni è stata rigettata. È questa la decisione assunta dal Tribunale amministrativo regionale che, di fatto, nega la sospensione del decreto siciliano concesso in materia di prospezioni geofisiche ai fini di estrazioni petrolifere.

La notizia ha fatto parecchio discutere in città e anche a Palazzo San Domenico si pensa a come intervenire per impedire alle grandi società le azioni in programma. “Invito i proprietari dei fondi in questione – ha sottolineato il primo cittadino di Modica, Ignazio Abbate – a negare l’accesso ai terreni che saranno oggetto di indagini. La nostra grande preoccupazione, come affermato in tutte le occasioni e in varie sedi, è la minaccia alle nostre falde acquifere che sono un bene prioritario assoluto della collettività modicana”.

Il Tar, con propria ordinanza, ha ritenuto “non sussistente il periculum in mora, in quanto l’attività che gli atti impugnati abilitino ad eseguire è di ‘rilievo geofisico’ e la parte ricorrente non ha allegato alcun concreto pregiudizio grave e irreparabile a tale specifica attività”.

Secondo il giudice amministrativo dunque non sussistono i presupposti per l’accoglimento dell’istanza cautelare. “La più grande ricchezza che un’isola come la nostra può avere – ha aggiunto il sindaco – è rappresentata dalle falde acquifere, visto che non abbiamo montagne con sorgenti. Quindi non possiamo rischiare di perdere il nostro bene più prezioso per un pozzo di petrolio in più. Che si opponga la ‘ditta’ è normale, quello che ci lascia senza parole è il completo disinteresse (o interesse) traversale che interessa tutta la compagine politica regionale, ad eccezione dei deputati che ci stanno appoggiando.

Tra chi ci appoggia non vediamo i nomi dei Comuni che si trovano nello stesso nostro territorio, sul cui silenzio pesano le royalties petrolifere. Meglio una royalty oggi che l’acqua potabile domani. Noi come Comune di Modica non ci fermeremo e andremo avanti fin quando la legge ce lo consentirà”.

Un maggiore coinvolgimento è richiesto anche dai movimenti politici locali: il comitato Cento Passi, tramite il portavoce Antonio Ruta, ha chiesto “a tutti i sindaci del Val di Noto, alle popolazioni, alle associazioni ambientaliste, alle scuole, ai partiti politici, ai movimenti, alla deputazione regionale e nazionale, ai consigli comunali e all’opinione pubblica tutta, di intraprendere una mobilitazione popolare, pacifica e determinata, con l’obiettivo unico di spingere il Governo regionale alla revoca del decreto autorizzatorio. In tante altre parti del mondo le mobilitazioni hanno già segnato vittorie storiche dei cittadini sulle grandi multinazionali del petrolio. Adesso il nostro territorio ha l’imperativo categorico di reagire politicamente e democraticamente”.

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