Trombosi e AstraZeneca, mal di testa lancinante sintomo salvavita - QdS

Trombosi e AstraZeneca, mal di testa lancinante sintomo salvavita

Luigi Ansaloni

Trombosi e AstraZeneca, mal di testa lancinante sintomo salvavita

giovedì 08 Aprile 2021

Dopo le nuove restrizioni al vaccino AstraZeneca, con la "raccomandazione" di utilizzarlo solo dagli overo 60 in su, quindi non più giovani, c'è ancora più paura e incertezza

Il sintomo a cui prestare più attenzione dopo il vaccino? Il mal di testa. Ma non un mal di testa normale: deve essere a progressione lenta, sempre peggiore, fino a diventare lancinante. A questo si devono associare disturbi neurologici, come la confusione.

Quando si ha questo sintomo dopo il vaccino, è fondamentale correre al più presto in ospedale.

Dopo le nuove restrizioni al vaccino AstraZeneca, con la “raccomandazione” di utilizzarlo solo dagli overo 60 in su, quindi non più giovani, c’è ancora più paura e incertezza.

L’Aifa proprio per questo ha aggiornato il foglio illustrativo con una serie di indicazioni

L’invito, sempre lo stesso, è quello di rivolgersi a un medico in caso di “affanno, dolore al petto o allo stomaco, gonfiore o freddo a un braccio o una gamba, mal di testa grave o in peggioramento o visione offuscata dopo la vaccinazione, sanguinamento persistente, piccoli lividi multipli, macchie rossastre o violacee o vesciche di sangue sotto la pelle”.

Come ha detto il presidente dell’Istituto Superiore della Sanità Locatelli, è “plausibile” il nesso tra trombosi e vaccino AstraZeneca, dato che “ci sono stati casi molto rari di coaguli di sangue insoliti, accompagnati da bassi livelli di piastrine (componenti che aiutano il sangue a coagulare), dopo la vaccinazione. I casi segnalati erano quasi tutti in donne sotto i 55 anni”.

Il messaggio chiave resta che “poiché Covid-19 può essere così grave e è così diffuso, i benefici del vaccino nel prevenirlo superano i rischi degli effetti collaterali”.

Tutti sintomi e tutte situazioni da tenere d’occhio, ma bisogna insistere che “il vaccino è assolutamente sicuro e che bisogno continuare a tutti i costi la campagna – dice il professor Antonio Cascio, direttore dell’unità operativa di infettivologia al Policlinico di Palermo -. I rischi, se di rischi si può parlare, sono pochi e sono veramente minimi. Ovviamente ci sono delle contro indicazioni, persone che hanno delle patologie con la coagulazione, i trombolitici, devono essere attenzionate, consigliate e seguite, ma non buttiamo via tutto quanto fatto di buono dalla campagna vaccinale”. 

Il primario di Malattie Infettive dell’ospedale “Sant’Elia” Giovanni Mazzola chiarisce alcuni aspetti degli effetti dei vaccini: “Tra gli operatori sanitari ai quali sono stati somministrati Pfizer e Moderna, circa un terzo ha manifestato transitori effetti collaterali quali dolori muscolari, febbre ma si è trattato di sintomi di breve durata e molto variabili da soggetto a soggetto.

Per quanto riguarda la febbre, dipende non tanto dal vaccino, quanto dalla reattività della persona al vaccino. Ci sono persone che tollerano meglio, che non hanno nessun disturbo, altre invece che hanno invece i sintomi che descrivevo sopra.

Il vero pericolo è quello di avere una reazione avversa, uno choc anafilattico, ma quello avviene nei primi minuti dopo l’inoculazione. Poi c’è il mal di testa, che puo’ essere un campanello d’allarme, ma deve essere debilitante, non è un mal di testa comune e deve essere accompagnato, questo è importante, da sintomi neurologici”.

Mazzola spiega anche cosa succede nella seconda dose di vaccino: “Ci potrebbe essere una reazione maggior al richiamo perchè in quel caso c’è una sorta di “booster” di anticorpi nel nostro corpo, una dose più massiccia insomma, e per questo c’è una risposta immunitaria più forte. Dopo la prima dose sia Pfizer sia AstraZeneca immettono un 50/60% degli anticorpi nel corpo, che iniziano a funzionare dopo circa due settimane. La copertura completa (il 100% contro la malattia grave) si ha comunque sempre dopo la seconda dose”

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