Turismo, nell’era Covid-19 soffrono anche le strutture religiose della Cei - QdS

Turismo, nell’era Covid-19 soffrono anche le strutture religiose della Cei

redazione

Turismo, nell’era Covid-19 soffrono anche le strutture religiose della Cei

mercoledì 09 Settembre 2020

Associazione Ospitalità religiosa: rispetto all’anno precedente perse 10 milioni di presenze. Parte dei mancati introiti avrebbero sostenuto la catena della carità e della solidarietà

ROMA – Chiude in forte perdita la stagione estiva per le strutture turistiche religiose. L’associazione Ospitalità religiosa, legata alla Cei, calcola che sono state perse dieci milioni di presenze, rispetto all’anno precedente, con una perdita di 300 milioni di euro.

Si sta dunque chiudendo la stagione dei soggiorni estivi e anche le case di ospitalità di matrice religiosa tirano le somme. Centinaia di queste strutture avevano già chiuso definitivamente la loro attività con il lockdown e l’associazione Ospitalità religiosa italiana ha proposto, ai gestori che invece avevano scelto di “resistere”, un sondaggio che fotografasse la situazione.

Complessivamente le quattromila strutture dell’ospitalità religiosa, tra quelle rimaste aperte, hanno perso in questa estate il 42% delle presenze. “Se consideriamo però anche quelle chiuse definitivamente a causa dell’emergenza sanitaria, la stima sulla perdita complessiva rispetto all’estate 2019 – spiega Fabio Rocchi, presidente dell’associazione Ospitalità religiosa italiana – è del 60%, ovvero 10 milioni di presenze in meno e un danno economico di circa 300 milioni di euro. è sempre bene ricordare che buona parte di questi introiti, in questo caso mancati, avrebbero dovuto finanziare la catena della solidarietà e della carità, che ha quindi subìto il maggiore contraccolpo dalla situazione venutasi a creare con l’emergenza sanitaria”. Ma ecco l’analisi mese per mese delle strutture che hanno scelto di restare operative questa estate.

A giugno, nel primo mese di riapertura, il 32% di strutture ricettive hanno scelto di far slittare l’apertura, sia per la scarsità di prenotazioni che per gli interventi necessari a rendere l’ospitalità in linea con le normative sull’emergenza sanitaria. Per le altre, la media della perdita di presenze rispetto al 2019 si è attestata al 52%, ma più di un terzo ha registrato una diminuzione di presenze superiore al 70%.

Con luglio hanno cominciato a muoversi gruppi e famiglie. Chi è rimasto aperto ha lamentato mediamente un -47% di presenze. Un terzo segnala comunque una diminuzione ancora oltre il 70%.

“Agosto è stato sbandierato come un mese finalmente positivo, ma di tutt’altro avviso – prosegue Rocchi – sono i gestori dell’ospitalità religiosa. La perdita media si attesta intorno al 25%. Solo il 2% ha registrato un aumento di presenze rispetto all’anno precedente, dovuto allo spostamento delle richieste degli italiani verso luoghi più ameni. I primi dati di settembre e le prenotazioni fino a fine mese non offrono grandi prospettive. è prevista una perdita di presenze del 44%. Un quarto dei gestori, però, stima perdite ancora oltre il 70%”.

Tag:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017