Fine 2022 con un boom di viaggiatori, la base per un nuovo anno da record - QdS

Fine 2022 con un boom di viaggiatori, la base per un nuovo anno da record

Carmelo Lazzaro Danzuso

Fine 2022 con un boom di viaggiatori, la base per un nuovo anno da record

giovedì 29 Dicembre 2022

Segnali di ripresa dopo la pandemia. Venti milioni. Sono gli italiani che hanno deciso di trascorrere fuori le vacanza di Natale o di Capodanno. Pienone nelle zone di montagna, ma anche città d’arte

ROMA – Il settore turistico chiude il 2022 con il botto, proiettandosi verso il nuovo anno con rinnovata fiducia e l’obiettivo di superare il 2019 e i numeri pre pandemia.

Nonostante l’inflazione, la guerra russo-ucraina e le tante incognite di questo ultimo scorcio del 2022, tanti italiani hanno deciso di concedersi una vacanza per Natale e Capodanno e molti dall’estero hanno scelto il nostro Paese come destinazione. Le città d’arte hanno fatto il pieno di stranieri, mentre secondo Confindustria alberghi, la montagna è stata “presa d’assalto”, con camere sold out a Capodanno e prenotazioni intorno al 70% dell’offerta per l’Epifania.

Sono quasi venti milioni i nostri connazionali che hanno fatto o faranno una vacanza tra Natale e Capodanno, un dato che si avvicina a quello del 2019 come evidenziato da una rilevazione condotta da Swg per Confcommercio. Per quanto riguarda il Natale a partire sono stati in poco più di 9 milioni, il 93% dei quali è rimasto in Italia. Fra questi, il 60% all’interno della regione di residenza. Poco più della metà (il 55%) è stato via al massimo per due giorni e solo uno su dieci ha fatto una vacanza superiore ai cinque giorni, includendo quindi anche Capodanno. Quanto alla spesa, è stimata sui cinque miliardi di euro, ovvero 550 euro a persona. A partire sono state principalmente persone tra i 35 e i 54 anni, in prevalenza del Nord-Est e Nord-Ovest. Le regioni più visitate sono state Lombardia, Lazio, Campania e Trentino Alto Adige, mete tradizionali per il periodo a cui si è aggiunta quest’anno la Puglia.

Passando al Capodanno saranno oltre 10,3 milioni gli italiani in vacanza, oltre il 20% dei quali sceglierà mete estere, soprattutto Spagna, Francia e Germania. Tra chi resterà in Italia, la metà resterà nei confini regionali. Tra le regioni vincerà la Puglia, seguita da Trentino Alto Adige, Lombardia, Veneto e Lazio. La durata media del soggiorno fuori casa sarà in linea con quella della settimana precedente, ad aumentare sarà invece la quota di vacanzieri tra i 18 e i 34, contraddistinti in media da un potere d’acquisto più ridotto. La spesa complessiva, di conseguenza, si ridurrà lievemente rispetto a Natale, totalizzando poco più di 4,5 miliardi, ovvero 440 euro a testa. Per queste festività gli italiani puntano a visitare città d’arte e borghi, oltre alle destinazioni montane, scelte dal 19%.

Uno studio di Enit, su dati Fordwardkeys, rivela inoltre un vigoroso fermento tra gli stranieri a partire dal 19 dicembre 2022 e fino all’8 gennaio 2023. Le prenotazioni verso l’Italia tra la settimana prenatalizia e il week-end dell’Epifania segnano un aumento del 57,3% rispetto al medesimo periodo 2021/2022. Continua la forte rappresentanza del mercato statunitense che raddoppia rispetto al 2021 (+49,8%). La percentuale di americani sfiora il 21% sul totale degli arrivi esteri previsti. Seguono le prenotazioni da Germania, (+22,2%) e Regno Unito (+34,0%), con un’incidenza rispettiva del 9,8% e del 7,9% sul totale. La Capitale in testa alle mete di preferenza, destinata ad accogliere circa il 45% dei visitatori internazionali totali, l’82,2% in più rispetto allo stesso periodo 2021/2022. Roma è seguita sul podio da Milano, in crescita del 63,9% con una quota di arrivi aeroportuali pari al 27,0% e da Venezia +30,2% con il 9,0% sul complessivo. Il livello di occupazione massimo delle camere si rileva per l’ultimo giorno dell’anno quando arriva al 60%, quasi il doppio rispetto al tasso di saturazione delle festività natalizie 2021-2022 fermo al 36,5%.

Secondo l’Enit, a gennaio l’Italia si attesta come destinazione europea con il più alto tasso di saturazione medio davanti a Spagna Grecia e Francia; guardando alle prenotazioni aeree internazionali, l’Italia si posiziona al terzo posto come destinazione europea preferita dopo Spagna e Francia.

“Tutti i segnali – hanno sottolineato da Confindustria Alberghi – fanno ben sperare in un superamento delle performance rispetto allo stesso periodo del 2019”. Roma, rispetto a Natale 2019 ha visto un dato sulle prenotazioni di oltre il 70% delle camere disponibili, in aumento del 5% grazie al 2% in più degli italiani ma soprattutto dall’incremento del 15% rappresentato dalla componente straniera: Usa, India e Spagna i primi mercati di riferimento.

Il vero exploit è previsto a Capodanno con l’occupazione all’85%, in aumento del 3% rispetto alla medesima festività del 2019. Le strutture alberghiere della Capitale ospiteranno l’8% in più dei nostri connazionali e il 15% in più di ospiti stranieri provenienti. Bene anche l’Epifania con prenotazioni che al momento hanno raggiunto il 60% delle camere disponibili, in aumento del 5% rispetto al 2019. Risultati migliori rispetto al 2019 anche per Milano con un dato medio di camere prenotate pari al 50% e un picco nel periodo di Capodanno con prenotazioni che superano il 75% delle camere disponibili. Firenze pur con risultati migliori rispetto alla città meneghina (+65% il dato sulle prenotazioni) si mantiene stabile rispetto alle festività del 2019. Bene anche al Sud: un esempio fra tutti Siracusa che vanta mediamente un 30% in più di presenze rispetto al 2019.

Questo ottimo finale di 2022, dopo un’estate anch’essa molto positiva, lascia dunque ben sperare non soltanto per la chiusura dell’anno, ma anche per il 2023. Il turismo, infatti, può finalmente tornare a essere il vero volano dell’economia italiana e anche di quella siciliana.

E finalmente la destagionalizzazione non sembra più un’utopia

PALERMO – Anche in Sicilia, sul fronte turistico, le cose ricominciano a muoversi nella direzione giusta. Lo dimostrano, per esempio, i flussi aeroportuali, tornati sia a Palermo che a Catania ai livelli del 2019 e anche oltre.

Aria di rimonta, dunque, per l’Isola, con un numero di arrivi e presenze che, nel complesso, sono più che raddoppiati rispetto al 2021. Stando ai dati diffusi dal Dipartimento del Turismo della Regione Sicilia, infatti, nei primi sette mesi dell’anno sono stati registrati 2.340.048 arrivi e 7.302.064 presenze, contro 1.235.926 arrivi e 3.770.914 presenze dello stesso periodo dell’anno scorso. Più nel dettaglio, da gennaio alla fine di luglio 2022 gli arrivi hanno visto un incremento dell’89,3% e le presenze del 93,6%.

La fotografia scattata dall’autorità regionale ci restituisce una situazione molto vicina a quella del pre Covid, considerato che nel 2019 si sono registrati 2.759.398 arrivi e 7.839.476 presenze, quando ancora le restrizioni legate all’emergenza sanitaria degli ultimi anni erano ancora più che una semplice utopia. A fine 2019 i pernottamenti furono complessivamente 15,1 milioni. Il numero che maggiormente salta all’occhio riguarda i flussi turistici stranieri che hanno deciso di visitare la nostra Isola: le presenze, infatti, sono incrementate del 285% e gli arrivi del 301%. In crescita anche i dati relativi ai turisti italiani per ambo le categorie precedentemente descritte, rispettivamente del 36% e 38%. Buone nuove anche per la permanenza media dei turisti nell’Isola: 3,2 giorni a fronte dei 3,1 e del 2,8 del 2019.

Detto dell’estate, anche i numeri invernali lasciano ben sperare. Se Siracusa, come accennato, sta facendo segnare numeri di tutto rispetto, non sono da meno le altre città dell’Isola. Secondo una recente ricerca di Wonderful Italy, la più grande azienda italiana di ospitalità del settore con oltre 1.500 case vacanza, si segnalano importanti balzi in avanti in termini di preferenza dei viaggiatori di destinazioni universalmente associate a un turismo principalmente estivo come Palermo e la Sicilia occidentale in generale.

Quella tanto agognata destagionalizzazione, insomma, sembra stia finalmente prendendo forma, anche grazie alla massiva campagna di marketing lanciata dalla Regione proprio nelle ultime settimane dell’anno. Le meraviglie della Sicilia d’inverno, tra Etna e Madonie innevate, centri storici addobbati a festa, bontà gastronomiche e patrimonio archeologico hanno infatti invaso le emittenti televisive nazionali con la campagna realizzata dall’assessorato regionale al Turismo, per promuovere anche gli incentivi previsti dal programma SeeSicily, valido sino a settembre 2023, che prevede sconti su pernottamenti e trasporti per chi sceglie di trascorrere almeno tre notti nell’Isola.

“Proseguiamo – ha detto l’assessore regionale al Turismo Francesco Paolo Scarpinato – nella promozione turistica dei tesori culturali e paesaggistici di cui è ricco il nostro territorio, per valorizzarli anche al di fuori della classica stagione estiva. La strategia adottata con SeeSicly ha già dato frutti molto positivi in termini di presenze turistiche la scorsa estate. Adesso puntiamo alle vacanze invernali”.

La campagna tv si inserisce nel più ampio programma di promozione, per un budget complessivo di circa sette milioni di euro, a valere sulle risorse del Po Fesr 2014-2020, alla base dello specifico avviso di manifestazione d’interesse pubblicato dall’assessorato al Turismo, sport e spettacolo. Il Piano prevede tre linee d’intervento: le iniziative sulle emittenti televisive nazionali con spot, realizzazione di programmi ad hoc sulla Sicilia, partnership con programmi specifici (come “Ballando con le stelle” di Rai 1); la campagna visuale su impianti fissi nelle grandi stazioni ferroviarie italiane, che ha preso il via lo scorso ottobre; la campagna all’estero (Francia, Germania e Stati Uniti) presso aeroporti, stazioni ferroviarie e della metropolitana.

I numeri di fine anno diranno se tutto questo avrà avuto il successo sperato. Di certo le premesse sono positive, così come tutto questo rappresenta una formidabile base di partenza per il 2023.

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