Il presidente di Federalberghi Bocca contrariato. Un turista straniero che voglia venire in Italia costretto a tampone, isolamento di almeno 5 giorni e nuovo tampone. Più logico rinunciare al Belpaese
Gli hotel sono pronti alle
riaperture ma non è tutto oro quello che luccica. Lo spiega all’Ansa il presidente
di Federalberghi Bernabò Bocca: “Va bene ed è meglio di prima che gli
italiani si possano muovere da una regione all’altra. Avere la maggior parte
delle regioni in giallo e potere andare da una all’altra ci consente di
immaginare una ripartenza. Almeno per il turismo interno ma non è affatto così
per quello straniero.
Purtroppo continuiamo ad avere quei
5 giorni di quarantena sui turisti europei e quei 15 sugli americani che
ovviamente per alcune destinazioni, come ad esempio le città d’arte, mette
completamente in ginocchio”.
Gli alberghi di quei luoghi sono chiusi con previsioni di aperture a maggio, racconta il presidente degli albergatori, ma con prenotazioni zero, partiamo almeno da settembre.
“Ma Firenze e Roma – sottolinea
– vivono quasi solo di turismo internazionale e questo non è possibile. Non
riesco a capire come la Grecia dal 14 maggio consenta l’ingresso di stranieri
in possesso di vaccino o di tampone negativo e l’Italia per questo non ha
ancora dato una data. Un francese sicuramente non viene a Roma, se sa che deve
fare 5 giorni di quarantena…”.
Per Bocca bisognerebbe prendere esempio dagli stranieri e specialmente dai diretti competitor dell’Italia: “Come Grecia e Spagna difendono il settore turismo che è importantissimo per il pil, la stessa cosa dovremmo fare noi… Alla Germania questo non interessa perché non vivono di turismo, il loro asset principale è il settore manifatturiero e infatti lo hanno difeso e non lo hanno mai chiuso”.
“Noi invece – aggiunge Bocca –
stiamo sacrificando il nostro settore economico migliore ai nostri due
competitor che sono Grecia e Spagna. Vedevo i giorni scorsi la finale del
tennis a Barcellona dove lo stadio era pieno, a Madrid è tutto aperto… E noi
stiamo ancora a discutere ristoranti al chiuso o all’aperto”.
Ricordiamo che, secondo quanto stabilito dall’ultima ordinanza del ministro Speranza, uno straniero che voglia venire in Italia (ma anche un connazionale che sia stato all’estero e voglia rientrare) deve presentare test molecolare o antigenico con esito negativo fatto entro 48 ore dall’ingresso in Italia, quindi deve sottostare ad isolamento fiduciario per 5 o 10 giorni, quindi ripetere test molecolare alla fine dell’isolamento. Questo almeno sino al 30 aprile.
Dopo? “I tecnici del Ministero stanno discutendo e valutando le diverse ipotesi” ci hanno detto dall’ufficio stampa. Nei prossimi giorni ne sapremo di più. Se i turisti potranno tornare a prenotare le loro vacanze nel Belpaese o se dovremo accontentarci ancora per quest’anno solo di un turismo interno.