Disavventura a lieto fine per un gruppo di turisti spagnoli in vacanza nella località Gole del Drago, nel Palermitano.
Momenti di paura per un gruppo di cinque turisti spagnoli, smarriti durante un pellegrinaggio spirituale in direzione Corleone (PA) e colti da malore per il forte caldo: a permettere il lieto fine di questa disavventura sono stati i carabinieri, intervenuti in seguito alle richieste d’aiuto.
L’episodio si è svolto nel pomeriggio di ieri, 21 settembre, nel tratto di costone roccioso che sovrasta Corleone, in prossimità della località Gole del Drago.
Turisti smarriti e colti da malore salvati dai carabinieri a Corleone
Cinque turisti spagnoli, impegnati in un pellegrinaggio spirituale verso Corleone, si sono avventurati nell’impervia montagna, nonostante le alte temperature e il forte vento di scirocco che imperversava su tutta la provincia di Palermo già da diverse ore.
Si è temuto il peggio quando, una 65enne, forse a causa di un colpo di calore ha perso i sensi in una zona impervia. È stato allora che il marito, intuendo l’estrema pericolosità della situazione, con il suo cellulare, ha chiamato il 112 per chiedere soccorso senza saper però indicare il luogo dove si trovavano.
Grazie alla conoscenza di quei territori, il gruppo di pellegrini è stato presto raggiunto a piedi dai carabinieri della stazione di Corleone che ai malcapitati hanno fornito acqua da bere e prestato le prime cure.
La Centrale Operativa della Compagnia di Corleone, grazie alla geolocalizzazione dell’apparato radio in dotazione ai Carabinieri soccorritori, è riuscita a fornire le esatte coordinate geografiche all’equipaggio dell’elisoccorso. Quest’ultimo ha poi finalmente portato in salvo l’escursionista e il marito, che nel frattempo si era sentito male come la donna. La coppia di spagnoli, visitati dai sanitari dell’ospedale Ingrassia, si è presto ripresa senza gravi conseguenze.
La disavventura ha avuto l’agognato lieto fine, quando anche gli altri tre fedeli sono tornati a Corleone accompagnati oltre che dai militari dell’Arma anche da alcuni abitanti della zona che hanno messo a disposizione i loro mezzi agricoli per il trasporto.