Oggi la Sicilia affronta un rischio climatico e sociale molto forte
È storicamente indubbio che la Sicilia è stata la migliore zona ONU dei millenni scorsi. Qui hanno convissuto Normanni, Arabi ed Ebrei, con spargimenti di sangue limitati rispetto ai tempi della Storia. Oggi la Sicilia affronta un rischio climatico e sociale molto forte. La desertificazione dell’isola avanza al ritmo di 117 km quadrati ogni anno. Praticamente se il ritmo rimane costante tra 200 anni l’intera Sicilia sarà un deserto, se poi come sembra il ritmo di desertificazione diventa esponenziale siamo a mare in pochi decenni. L’acqua si disperde, quando non scarseggia, e le campagne si spopolano a vista d’occhio. Casolari e interi borghi abbandonati, terreni non coltivati, arance lasciate marcire. Questa è la visione di una crisi. Ma le crisi possono essere opportunità, se si ha visione e coraggio.
Quale potrebbe essere la visione? Offriamo una Banca della Terra per far convivere e sviluppare una comunità mista ebreo-palestinese, organizziamo comunità miste per chi voglia migrare e partecipare allo sviluppo economico, proprio e della Sicilia, e testimoniamo che lavorare e vivere in pace si può. Certo è un’idea difficile, ma realizzabile, sicuramente migliore di quella di mandare migranti in Albania.
Gli israeliani sono i campioni del mondo sulla gestione delle acque, noi siamo i campioni della perdita idrica, palestinesi ed ebrei riescono a coltivare un deserto atavico, da noi sta arrivando adesso. Per loro, per la loro cultura e le loro colture, la nostra terra è fertilissima, per noi sta diventando arida. Non può essere solo un’operazione di braccia, ma deve essere soprattutto una visione strategica di intelletti, di capitali umani ed economici.
Le Università siciliane, la Comunità di Sant’Egidio locale, già collaborano da anni con quei mondi, una parte dei Fondi del PNRR, invece di perderli, potrebbero essere messi a disposizione di una idea di pacificazione, concreta, rispetto alle tante foto nei web occidentali di bambini, di entrambe le fazioni, che si abbracciano. Una specie di Cassa del Mezzogiorno della Pace e della Prosperità. Due concetti che camminano insieme, come autonomia e responsabilità. In Sicilia abbiamo almeno 5 borghi fascisti abbandonati. Potrebbero diventare 5 Gerusalemme della Pace. Dalla Sicilia se ne vanno 50.000 ragazzi ogni anno, soprattutto, ma non solo, dai territori interni. Recuperiamo popolazione attiva, giovane, ambiziosa di futuro, con cui fare un processo di integrazione e sviluppo. In alternativa i nostri figli e nipoti vivranno nel Negev siciliano.
Così è se vi pare.