Unità di pedagogia scolastica nelle scuole, arriva ddl all'Ars - QdS

Unità di pedagogia scolastica nelle scuole, il ddl arriva all’Ars: ecco cosa prevede

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Unità di pedagogia scolastica nelle scuole, il ddl arriva all’Ars: ecco cosa prevede

Redazione  |
giovedì 09 Marzo 2023

L'unità di pedagogia scolastica dovrà essere costituita da pedagogisti ed educatori professionali socio-pedagogici.

Il capogruppo della Democrazia cristiana, Carmelo Pace, insieme all’onorevole Serafina Marchetta, hanno presentato un disegno di legge per l’istituzione, nelle scuole di ogni ordine e grado della Sicilia, dell’unità di pedagogia scolastica. Si tratta di una risorsa che verrà messa a disposizione degli alunni e delle alunne di tutte le età e delle loro famiglie, e a supporto dei dirigenti scolastici, del personale docente e ATA.

Unità di pedagogia scolastica, cosa prevede il ddl

Secondo il disegno di legge, l’unità di pedagogia scolastica dovrà essere costituita da pedagogisti ed educatori professionali socio-pedagogici, con il compito di analizzare i contesti educativi, leggere i bisogni educativi dei singoli e della comunità scolastica, promuovere la raccolta e l’analisi dei dati per l’elaborazione di strategie, metodologie e strumenti di intervento pedagogico, educativo e formativo.

Il tutto al fine di prevenire le condizioni di povertà educativa e favorire il pieno sviluppo delle potenzialità di tutti gli studenti in ottica inclusiva, mediante il sostegno e la valorizzazione delle competenze educative dei genitori, degli insegnanti e di tutta la comunità scolastica.

“Valorizzare il percorso scolastico”

“L’obiettivo – dichiarano i parlamentari – è la valorizzazione del percorso scolastico degli alunni e delle alunne nel rispetto dei bisogni educativi individuali, dell’identità personale, sociale e culturale”.

“Inoltre, favorisce la consapevolezza da parte degli studenti dei loro processi di apprendimento e, nei docenti, la comprensione dei diversi profili pedagogici e di apprendimento degli alunni, così da sviluppare la motivazione allo studio e favorire il successo formativo; previene e contrasta il disagio, la povertà educativa, l’insuccesso formativo, la dispersione e l’abbandono scolastico, il bullismo, il cyberbullismo, nel rispetto e in raccordo con le previsioni delle leggi nazionali in materia”, concludono i parlamentari della Democrazia cristiana.

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