Il rettore dell’Università di Catania il prof. Francesco Priolo ha scritto una lettera di saluto ai colleghi, al personale docente e tecnico-amministrativo, oltre che agli studenti. “Mi rivolgo a voi per l’ultima volta per un breve e sentito commiato – scrive Priolo – dopo sei anni di intenso lavoro alla guida dell’Ateneo. Questo, per me, è il tempo dei ricordi, anche di quelli più lontani”.
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Priolo: “Non rinnego nulla, neanche i possibili errori”
“Difficile non legare le principali scelte che ho operato agli eventi dolorosi e straordinari che hanno segnato la storia recente – scrive ancora Priolo – e quella della nostra comunità universitaria: dalla pandemia ai drammatici conflitti ancora in atto, dalla questione morale al PNRR. Non rinnego nulla, neanche i possibili errori, tuttavia, sono sinceramente soddisfatto della capacità che abbiamo avuto di superare insieme le difficoltà e rilanciare l’Ateneo. Questo adesso è il momento di andare oltre e più lontano”.
“Grazie ai finanziamenti esterni avremo più posti in aula e 700 posti letto aggiuntivi”
“È innegabile, – prosegue nella lettera di commiato Francesco Priolo – infatti, che le ferite al nostro interno e gli strappi nei rapporti con le istituzioni e la società civile sono ormai parte di un passato che non può e non deve più ritornare. In questi anni, a costo di importanti sacrifici, abbiamo dato prova di forza, senso di responsabilità e dignità, ristabilendo rapporti di fiducia con il nostro territorio“.
“Lo abbiamo fatto guardando al futuro con un’azione di risanamento ispirata a solidi principi etici, che ha toccato in positivo i nostri bilanci, potenziato le nostre strutture, e che ci ha permesso anche di dare forma a un’importante azione di rigenerazione urbana. Grazie a finanziamenti esterni per oltre 100 MEuro, in più parti della nostra città, così come a Siracusa, avremo presto molti più posti aula e 700 posti letto aggiuntivi”.
Priolo: “C’è ancora molto da fare”
“Il raggiungimento di nuovi standard di qualità ci è stato riconosciuto dall’ANVUR nel 2021 e dal CENSIS lo scorso luglio. C’è ancora molto da fare, e la prova di un nuovo accreditamento è vicina, ma le basi sono state poste per noi, per l’amore che abbiamo per il Siciliae Studium Generale, ma soprattutto per i nostri studenti e studentesse.
Questa governance non ha mai mancato di pensare alla loro crescita, investendo sull’orientamento grazie al progetto OUI, aumentando di 14 il numero dei nuovi Corsi di Studio e stringendo nuove partnership internazionali come l’Alleanza europea EUNICE. La risposta c’è stata: rispetto al 2019, le nuove immatricolazioni sono cresciute di circa il 40%. Ringrazio i colleghi e le colleghe del personale docente e tecnico-amministrativo, ciascuno/a nel proprio ruolo, per l’impegno a gestire carichi didattici e di lavoro via via più pesanti”.
Molti investimenti
“Molto è stato fatto anche sul piano della ricerca e della terza missione. Gli investimenti legati alla stagione del PNRR e degli ultimi PRIN hanno permesso un incremento annuo nei finanziamenti competitivi da 4 a 50 MEuro; quanto alle attività sociali e culturali che abbiamo messo in campo, non posso non ricordare che il nostro polo penitenziario è uno dei più frequentati e attivi di tutto il territorio nazionale”.

