Unime tra investimenti e un’offerta sempre migliore - QdS

Unime tra investimenti e un’offerta sempre migliore

Lina Bruno

Unime tra investimenti e un’offerta sempre migliore

martedì 22 Dicembre 2020

Il bilancio di un anno complesso ma che ha comunque prodotto risultati importanti per l’Ateneo messinese. Tanti riconoscimenti, anche a livello internazionale

MESSINA – Tante le difficoltà legate alla pandemia, ma tanti anche i risultati che UniMe ha segnato nell’anno che si sta per concludere. Dai riconoscimenti nella ricerca agli investimenti sul territorio, con trenta cantieri aperti, dall’incremento delle immatricolazioni ai cambi di passo nella gestione degli impianti sportivi con il varo di una nuova società, fino ad arrivare all’emergenza sanitaria al Policlinico.

L’apertura al territorio e l’interlocuzione con le altre istituzioni continuano a essere fondamentali per il rettore Salvatore Cuzzocrea, che tiene a evidenziare il lavoro che sta facendo insieme a tutta la governance per qualificare sempre di più la ricerca, la didattica e i servizi, senza che la pandemia abbia fatto arretrare di un millimetro sui progetti in corso. Obiettivi su cui potrà lavorare anche da vice presidente della Conferenza dei rettori delle Università italiane, prestigioso incarico ricevuto qualche giorno fa.

Soddisfatto Cuzzocrea anche per i riconoscimenti, ottenuti in campo mondiale, sul fronte della ricerca. In un recente studio di bibliometria infatti, pubblicato sulla rivista internazionale “Plos Biology”, l’Università degli studi di Messina ha ottenuto 43 ricercatori tra i migliori scienziati al mondo per l’impatto scientifico delle loro ricerche.

UniMe sta investendo sul territorio e per valorizzare i propri spazi. Su quali interventi puntate?
“L’Università non si è mai fermata. Abbiamo programmato, seppur in silenzio, e se ci sono trenta cantieri aperti in questo momento così difficile e perché sono tutti importanti. Avremo un polo residenziale all’ex facoltà di statistica, un campus innovativo completamente nuovo a Papardo, abbiamo acquistato la sede della Banca d’Italia e con un progetto da attuare, stiamo valorizzando per gli studenti il giardino del rettorato. Sono tante iniziative che sono convinto nell’arco di un anno riusciremo a concretizzare per dare un volto nuovo all’Università che ormai da troppi anni non aveva una progettazione dei propri spazi. Abbiamo avuto recentemente un finanziamento dal ministero per 12 milioni di euro. Credo che tutti i trenta cantieri ammontino a circa 34 milioni di euro. Senza considerare il progetto del finanziamento ad hoc per il Papardo che inizialmente era di 3 milioni di euro e poi è stato aumentato”.

L’impegno di UniMe si sta riflettendo positivamente sulle immatricolazioni?
“I nuovi iscritti sono finora circa ottomila, con un incremento di quasi il 30% rispetto allo scorso anno quando erano già aumentati del 20% rispetto al periodo precedente. Risultati importanti vi sono stati riconosciuti nella ricerca, un po’ penalizzata invece l’internazionalizzazione. I risultati eccellenti dei nostri ricercatori nelle graduatorie mondiali dimostra che è possibile fare ricerca a Messina. Il Covid non ci ha aiutato nell’internazionalizzazione, perché con tutte le restrizioni negli spostamenti non abbiamo potuto fare venire persone da fuori, ma continueremo a investire in quella direzione”.

Non sono mancate le polemiche, specie per la gestione dell’emergenza al Policlinico con l’intervento del suo predecessore Pietro Navarra. Cosa l’ha fatta arrabbiare di più?
“I rettori sono abituati ad avere pressioni e polemiche perché fa parte del ruolo. Sono convinto di operare nell’interesse dei miei studenti con grande passione e dedizione. Avere opinioni diverse è legittimo”.

Come rettore per cosa vorrà essere ricordato?
“Al di là delle cose fatte in questi due anni e mezzo, dai risultati sulla ricerca ed avere abbattuto il precariato con i ricercatori a tempo determinato, sceglierei di essere ricordato come per l’umanità e la disponibilità uguale, nei confronti di tutti. È la cosa che mi sta più a cuore”.

UniMe è anche solidarietà e il rettore nel corso dell’incontro con la stampa di fine anno ha consegnato alla Caritas, alle Piccole suore, alla Comunità di Sant’Egidio e Sant’Antonio e alla Croce rossa, oltre 26.000 euro in buoni spesa che saranno distribuiti dalle associazioni di volontariato alle persone bisognose. La somma era stata raccolta durante la campagna fundrasing #DonaUnOraDelTuoLavoro, svoltasi nei mesi di aprile e maggio e organizzata dal Dipartimento Affari generali.

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