La presenza obbligatoria alle sentenze nella grande mela costringe il magnate a modificare l'agenda degli appuntamenti
Mancano sei mesi esatti all’Election Day del 5 novembre e la campagna elettorale di Usa 2024 per l’ex presidente Donald Trump prosegue a rilento per via del processo in corso a New York, che vede il magnate costretto a stare nella Grande Mela per quattro giorni alla settimana. Dinamiche che di fatto lo costringono a modificare le date dei suoi comizi in diversi Stati.
La campagna elettorale del tycoon procede a rilento anche dal punto di vista economico. Le donazioni dei repubblicani sono di gran lunga meno generose rispetto ai democratici e perciò durante questo fine settimana oltre 400 ospiti sono stati invitati e accolti nella residenza di Trump in Florida tra donatori e politici. Un weekend che procede dunque con due obiettivi paralleli: raccogliere fondi per fronteggiare le spese processuali e individuare la figura del vicepresidente in caso di vittoria alle elezioni.
Tra i nomi più quotati per ricoprire la figura di vicepresidente ci sono i senatori Marco Rubio e Tim Scott, il governatore del North Dakota Doug Burgum e la governatrice del South Dakota Kristi Noem
Usa 2024, il processo Trump a New York
Una volta trascorso questo weekend Trump dovrà recarsi nuovamente a New York per il processo in cui risulta imputato per aver pagato in nero la pornostar Stormy Daniels con 130mila dollari per comprare il suo silenzio su una relazione sessuale avuta nel 2006. L’obiettivo dell’accusa, tramite l’ascolto di alcuni testimoni chiave, è quello di dimostrare l’esistenza di uno schema, orchestrato e finanziato da Trump, per evitare che gli elettori ricevessero informazioni negative sul suo conto nella campagna elettorale del 2016, che lo portò a diventare il 45esimo presidente degli Stati Uniti. Nell’ultima seduta è stata ascoltata Hope Hicks, ex manager della campagna di Trump, divenuta poi direttrice delle comunicazioni alla Casa Bianca nel periodo in cui il tycoon ha ricoperto la carica presidenziale.
Nelle prossime udienze verranno ascoltati altri testimoni chiave, tra cui Michael Cohen, ex avvocato di Trump, bandito ora dall’ordine, e la pornostar Stormy Daniels, che su questa vicenda ha costruito la sua popolarità, basti pensare ad un documentario dal titolo “Stormy” incentrato sulla sua vita, fino ad arrivare al 2018, quando per la prima volta il Wall Street Journal ha riportato che la donna aveva avuto una relazione con Donald Trump nel 2006 e che nel 2016 aveva ricevuto 130mila dollari per non divulgare il fatto.
Usa 2024, Per Biden una campagna per evitare gaffes
Per il presidente Joe Biden il nemico numero uno di questa campagna elettorale non è solamente Trump, ma la sua età, che gli è costata numerose critiche per le sue cadute dalle scale, le dimenticanze e le debolezze. Fattori che di fatto hanno limitato i suoi spostamenti e le conferenze stampa, pochissime in quest’ultimo periodo. I curatori della sua campagna sanno benissimo che qualsiasi gaffe sarebbe amplificata dai media, anche se nell’ultimo periodo il presidente sembrerebbe essere molto più attivo rispetto ai mesi precedenti, forse perché i sondaggi in questo momento sono negativi e vedono Trump favorito.
Ovviamente si tratta di numeri che nell’arco dei prossimi sei mesi possono essere soggetti a variazioni e non sarebbe la prima volta nella storia delle elezioni americane. Ulteriore ostacolo per Biden è dovuto al mancato cessate il fuoco per le guerre in Medio Oriente e Ucraina. Inoltre il recente finanziamento da 95 miliardi di aiuti militari ha attirato numerose critiche, incentivando ulteriormente le proteste pro Palestina in tutte le università americane, occasioni in cui non sono mancati gli scontri con le forze dell’ordine.
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