L’attacco dell’Iran a Israele con missili e droni che si è verificato nella notte tra sabato 13 e domenica 14 aprile è stato in parte intercettato dalle difese antiaeree israeliane. Il tema è diventato anche argomento di dibattito per la campagna elettorale Usa 2024. Il presidente Joe Biden sta seguendo gli eventi, disdicendo tutti gli appuntamenti della sua agenda del fine settimana. Al suo fianco lavora il segretario di Stato Antony Blinken, la vice presidente Kamala Harris, i vertici militari e il capo del Pentagono Lloyd Austin.
Intanto l’ex presidente Donald Trump cerca di cavalcare questo momento dal punto di vista elettorale, sfruttando la crescente insoddisfazione degli elettori sulla politica estera. Il tycoon in un primo momento ha commentato l’attacco sul suo social Truth: “Israele è sotto attacco. Con me presidente non sarebbe mai successo”.
Dopo post sui social Trump è tornato sul tema in occasione dell’ultimo comizio in Pennsylvania, non perdendo l’occasione di criticare il rivale: “L’attacco dell’Iran contro Israele è segno della debolezza degli Stati Uniti guidati da Biden“. La preoccupazione maggiore in seguito all’attacco su Israele è quella di un allargamento del conflitto, poiché i missili lanciati non sono partiti solamente dall’Iran, ma anche da Yemen, Libano, Siria e Iraq. Secondo Israele il bilancio è di una trentina di feriti, tra cui una bambina di 9 anni che si trova in gravi condizioni. Tuttavia è stato sottolineato che senza le installazioni militari i danni sarebbero potuti essere decisamente più gravi.
Gli Stati Uniti hanno contribuito all’intercettazione dei missili iraniani. “Li abbiamo respinti: insieme vinceremo”, così il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha commentato l’accaduto. Successivamente c’è stato un dialogo al telefono con Joe Biden, durato circa 25 minuti, in cui il presidente Usa ha manifestato il suo sostegno nei confronti di Israele, ma ha sottolineato di non essere favorevole ad un contrattacco contro Teheran.
Dopo il sondaggio del Wall Street Journal che parlava di un vantaggio di Donald Trump in sei dei 7 Stati in bilico sul presidente Joe Biden, si è parlato ultimamente di un recupero in vista delle elezioni del prossimo 5 novembre. Un ultimo sondaggio del Siena College, eseguito per il New York Times, il presidente e l’ex presidente sono praticamente alla pari, con il magnate avanti 46% a 45%.
Le guerre in Ucraina e in Israele rappresentano per Biden una problematica enorme sia dal punto di vista geopolitico che elettorale e questo ha influito anche nei sondaggi che sono stati effettuati in questi ultimi mesi, mentre per quanto riguarda Trump i processi in questo momento rappresentano il principale ostacolo nella corsa verso Usa 2024.
Domani a New York per Trump avrà il via il processo legato ai pagamenti in nero alla pornostar Stormy Daniels, all’anagrafe Stephanie Clifford, perché tacesse, durante la campagna elettorale per Usa 2016, su una loro passata relazione. Sarà la prima volta nella storia degli Stati Uniti che un ex presidente comparirà in aula per affrontare un processo penale.
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