Usa 2024, il ddl per intitolare l'aeroporto di Washington a Trump

Usa 2024, il disegno di legge per intitolare l’aeroporto di Washington a Trump: voti di protesta nelle primarie

Stefano Scibilia

Usa 2024, il disegno di legge per intitolare l’aeroporto di Washington a Trump: voti di protesta nelle primarie

Stefano Scibilia  |
giovedì 04 Aprile 2024

Voti di insoddisfazione sul fronte democratico e repubblicano: le preoccupazioni dei due candidati

L’Aeroporto internazionale di Washington-Dulles potrebbe cambiare nome ed essere intitolato all’ex presidente Donald Trump. L’iniziativa è partita da un disegno di legge presentato da repubblicani alla Camera, ma allo stato attuale la misura per essere approvata deve affrontare un percorso tortuoso poiché deve passare sia alla Camera che al Senato.

Alla Camera i repubblicani hanno una maggioranza risicata, mentre al Senato sono in minoranza. La storia dell’aeroporto risale al 1962 e la scelta dell’attuale nome “Dulles” venne presa in onore di John Foster Dulles, segretario di Stato sotto il presidente Dwight D. Eisenhower. Il nuovo nome proposto dai repubblicani è aeroporto internazionale Donald J. Trump.

Usa, dalle primarie campanelli dall’allarme per Biden e Trump

Intanto le primarie che si sono svolte lo scorso martedì in cinque Stati continuano a destare qualche preoccupazione tra i due candidati alla presidenza. Il presidente Joe Biden e il suo predecessore Donald Trump hanno ormai ottenuto il numero di delegati necessari per la candidatura ufficiale a usa 2024, ma sia per il democratico che per il repubblicano emergono punti di debolezza da non sottovalutare in vista del voto del prossimo 5 novembre.

Gli Stati in cui si è votato lo scorso martedì erano Wisconsin, Connecticut, Delaware, New York e Rhode Island. Sul fronte democratico ciò che preoccupa Biden è la crescente tendenza dei suoi elettori nel votare “uncommitted”, una scelta con cui gli elettori democratici esprimono la preferenza per il loro partito, senza però indicare un candidato. Questa scelta è nata da una protesta partita in Michigan dalle comunità arabo-americane, che non approvano la politica messa in atto dall’amministrazione Biden nella guerra in Medio Oriente. Il mancato “cessate il fuoco” tra Israele e Hamas potrebbe dunque essere una eventualità pericolosa per Biden in vista di Usa 2024, anche perché la scelta di votare il partito e non il candidato sta prendendo piede in tutti gli Stati.

Non mancano i problemi nemmeno per Donald Trump, che nel Winsconsin ha vinto con il 79,2%, ma ciò che preoccupa è quel 12,8% dei repubblicani che hanno votato per Nikky Haley, nonostante quest’ultima si sia ritirata dalla corsa circa un mese fa. Sia sul fronte democratico che repubblicano non mancano dunque i voti di protesta, che in parte rispecchiano una non indifferente mancanza di entusiasmo per la rivincita tra il presidente Biden e il suo predecessore.

Il sondaggio del Wall Street Journal, Trump in vantaggio in 6 dei 7 Stati in bilico

Nonostante sia sul fronte repubblicano che democratico non manchino i voti di protesta, Trump rispetto a Biden si può consolare con un sondaggio del Wall Street Journal secondo cui il magnate sarebbe avanti rispetto all’attuale presidente in 6 dei 7 stati in bilico di Usa 2024. Un risultato favorito dai dubbi degli elettori sullo stato fisico-mentale di Biden e dall’insoddisfazione per l’andamento dell’economia, nonostante tutti gli indicatori siano positivi. L’ex presidente guida con un margine tra i 2 e gli 8 punti in Arizona, Georgia, Michigan, Nevada, North Carolina e Pennsylvania. L’unico Stato in cui Biden è risultato avanti di tre punti secondo il sondaggio è il Wisconsin.

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