Turismo in Sicilia, vacanze al mare con il “rebus” degli aumenti - QdS

Turismo in Sicilia, vacanze al mare con il “rebus” degli aumenti

Michele Giuliano

Turismo in Sicilia, vacanze al mare con il “rebus” degli aumenti

mercoledì 10 Giugno 2020

Le stime delle associazioni dei consumatori non collimano: la forbice resta molto ampia. L’Ircaf parla di incrementi di prezzo molto contenuti, per Codacons +20%; via di mezzo Unc: +10%

PALERMO – L’estate è ormai in arrivo, la fase 3 dell’emergenza covid è ufficialmente iniziata, e quindi è il momento di ripensare al turismo e quale sia il modo opportuno per fare ripartire il settore. E il nodo fondamentale, oltre alla gestione delle condizioni sanitarie per evitare che aumentino i numeri del contagio, rimane il prezzo.

Secondo una stima dell’Ircaf (Istituto ricerche sul consumo ambiente e formazione) solo il 20% degli stabilimenti aumenterà i prezzi rispetto all’estate 2019. L’indagine dell’Ircaf ha fissato a 20,93 euro la spesa di una giornata in spiaggia, quarta fila, con due sdraio e un ombrellone. L’anno scorso il costo medio si fermava a 40 centesimi in meno, 20,5 euro.

Tutto il problema prezzo è legato alla necessità di assicurare 12 metri quadri per postazione, per cui i posti si ridurranno drasticamente; dall’altra parte c’è anche l’obbligo di non esagerare con le cifre per non rendere la vacanza impossibile per il portafogli di molti. Anche a coloro che potranno usufruire del bonus da 500 euro, per qualcuno sarebbe stata la panacea di tutti i mali, per altri era troppo basso, per l’antitrust addirittura inapplicabile. Non tutti sono d’accordo con quanto dichiarato dall’Ircaf: secondo il Codacons le vacanze costeranno dal 18 al 20% in più. Rientreranno in questo aumento dei prezzi numerosi servizi: noleggio di sdraio, lettini, ombrelloni, parcheggi auto, cibi, bevande e tutti i servizi offerti dagli stabilimenti balneari.

L’aumento sarebbe legato alla necessità di coprire le perdite, legate alla diluizione della clientela, soprattutto se si pensa a quella proveniente dall’estero, che dovrà sottostare a ingressi contingentati negli aerei e a una parziale apertura delle frontiere. Così, una vacanza di 10 giorni arriverebbe a costare complessivamente per l’appunto tra il 18 e il 20% in più rispetto allo scorso anno. Una percentuale che, tra l’altro, tiene conto del bonus vacanze, il contributo statale da 500 euro per le famiglie composte da 3 o più soggetti, 300 per le famiglie di due persone e 150 per le famiglie mononucleo. Dal Codacons spiegano, poi, che l’aumento riguarderà anche ristoranti e trasporti, non solo gli stabilimenti balneari: “A parte il fatto che dal bonus è escluso chi prenota attraverso le piattaforme online, e si tratta della maggior parte dei clienti, il bonus è più che compensato dai rincari dell’8% che stimiamo nelle strutture ricettive. A ciò si aggiunge un +9% stimato nei ristoranti, +15% del trasporto aereo e +12% di traghetti e navi. Senza contare che sappiamo con assoluta certezza che gli stabilimenti balneari aumenteranno i prezzi”.

Ancora diverse le proiezioni proposte dall’Unione nazionale consumatori calcola un aumento dei prezzi, anche se è più ottimista. Secondo l’Unione i prezzi aumenteranno del 10%. Il presidente Massimiliano Dona ha affermato: “Il rischio è che i maggiori costi di gestione legati al Covid, come le spese di sanificazione, i mancati guadagni durante il lockdown e i minori ricavi dovuti al distanziamento sociale, siano trasferiti sui futuri clienti. Sarebbe un errore, considerato che anche le famiglie attraversano un momento di difficoltà e che, quindi, andrebbero invogliate a spendere con sconti, non certo con rialzi dei prezzi, per quanto giustificati”.

Se si decidesse comunque di ritoccare i prezzi, secondo l’Unione, la spesa media giornaliera pro capite per una vacanza trascorsa in Italia, in esercizi ricettivi (alberghieri e extra-alberghieri), per il trimestre luglio settembre, passerà da 74 ad 81 euro, con un rialzo di 7 euro al giorno e un incremento percentuale di circa il 9,5%.

La spesa media giornaliera pro capite per una vacanza trascorsa in esercizi alberghieri, per il trimestre luglio settembre, passerà invece da 97 ad 107 euro, con un rialzo di 10 euro al giorno e un incremento percentuale del 10,3%.

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