Vaccinati antiCovid, come comportarsi dopo contatto con positivo - QdS

Vaccinati antiCovid, come comportarsi dopo contatto con positivo

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Vaccinati antiCovid, come comportarsi dopo contatto con positivo

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martedì 16 Marzo 2021

Anche chi è vaccinato contro Sars-CoV-2 dopo un'esposizione ad alto rischio con un caso Covid, "deve adottare le stesse indicazioni preventive valide per una persona non sottoposta a vaccinazione".

Anche chi è vaccinato contro
Sars-CoV-2
dopo un’esposizione ad alto rischio con un caso Covid,
“deve adottare le stesse indicazioni preventive valide per una persona non
sottoposta a vaccinazione, a prescindere dal tipo di vaccino ricevuto, dal
numero di dosi e dal tempo intercorso dalla vaccinazione”.

Infatti anche i soggetti
vaccinati
, “seppur con rischio ridotto, possono andare incontro a
infezione da SARS-CoV-2
poiché nessun vaccino è efficace al 100% e la
risposta immunitaria alla vaccinazione può variare da soggetto a soggetto.
Inoltre, la durata della protezione non è stata ancora definita”. Lo
rileva il nuovo documento Iss-Inail-Aifa-ministero su prevenzione e controllo
in tema di varianti e vaccinazione.

Il vaccinato considerato ‘contatto
stretto
‘ deve osservare, purché sempre asintomatico, 10 giorni di
quarantena
dall’ultima esposizione con un test antigenico o molecolare
negativo al decimo giorno o 14 giorni dall’ultima esposizione.

Quali sono i “contatti stretti”

Per “contatto stretto” si
intende l’esposizione ad alto rischio a un caso probabile o confermato; tale
condizione è definita, in linea generale, dalle seguenti situazioni: una
persona che vive nella stessa casa
di un caso Covid-19, una persona che ha
avuto un contatto fisico diretto con un caso Covid-19 (per esempio la
stretta di mano), una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a
faccia) con un caso Covid-19, a distanza minore di 2 metri e di almeno 15
minuti, una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (es. aula, sala
riunioni, sala d’attesa dell’ospedale) con un caso Covid-19 in assenza di Dpi
(es. Ffp2, Ffp3, guanti) e dispositivi medici appropriati (es. mascherine
chirurgiche), si legge nel rapporto.

Vaccini e prevenzione dalla malattia
sintomatica

La vaccinazione
anti-COVID-19 è efficace nella prevenzione della malattia sintomatica
, ma
la protezione non raggiunge mai il 100%. Inoltre, non è ancora noto se le
persone vaccinate possano comunque acquisire l’infezione da Sars-CoV-2 ed
eventualmente trasmetterla ad altri soggetti”, viene specificato. Si
sottolinea anche che alcune varianti “possano eludere la risposta
immunitaria” data dai vaccini.

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