No vax, chi è Luchetti, l'infermiere che fingeva vaccinare e rilasciava Green pass - QdS

No vax, chi è Luchetti, l’infermiere che fingeva vaccinare e rilasciava Green pass

No vax, chi è Luchetti, l’infermiere che fingeva vaccinare e rilasciava Green pass

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giovedì 13 Gennaio 2022

Emanuele Luchetti oggi si dice pentito. Ma dice anche di non essere l'organizzatore del sistema e di aver rappresentato solo un "anello" della catena.

Continuano i procedimenti a carico dei no vax e di coloro che procurano green pass falsi. Accanto a questi ci sono invece i Green pass rilasciati ineditamente. Ecco chi è Emanuele Luchetti, l’infermiere che è oggi si dice “pentito” di quanto commesso e di aver ricevuto “pressioni”.

Emanuele Luchetti: “Io solo un anello della catena, non sono l’organizzatore”

E’ “pentito” e si è “reso conto dei propri errori” ma sostiene di essere solo “un anello della catena e non certo l’organizzatore”, Emanuele Luchetti, 51enne infermiere professionale di Falconara (Ancona) arrestato dalla Squadra Mobile con l’accusa di aver finto di somministrare vaccini all’hub “Paolinelli” di Ancona (ci sono anche filmati di videosorveglianza nei box tra gli elementi di prova; al momento non risultano responsabilità di altri medici o funzionari dell’hub vaccinale) in cambio di somme di denaro che superavano anche i 300 euro ogni ‘prestazione’.

Le accuse

Stamattina, in carcere ad Ancona, affiancato dalla propria legale, avv.Marta Balestra, ha deciso di rispondere alle domande del gip Carlo Masini. 

    Le accuse nei suoi confronti vanno dal peculato alla corruzione fino al falso ideologico; reati continuati e, in alcuni casi, in concorso con quattro persone finite ai domiciliari ritenute intermediari nel giro di vaccini ‘bluff’ in cambio di soldi, e di altre 45 (i destinatari dei Green pass indebiti) gravate di obbligo di dimora. Luchetti ha risposto, fa sapere il difensore, per “chiarire la propria posizione nella vicenda”; ha riferito di aver “ceduto alle pressioni ricevute da coloro i quali hanno messo in piedi questo meccanismo, sicuramente spinto da perduranti problemi economici; ma ha anche inteso evidenziare come lui, costretto in custodia cautelare sia invece solo un anello della catena e non certo l’organizzatore”. 

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