Gli adolescenti non andrebbero vaccinati se non affetti da patologie. E non ci sarebbe nemmeno certezza sull'efficacia del mix dei vaccini per la seconda dose. Almeno secondo Silvio Garattini.
Vaccini anti-Covid per adolescenti e mix di sieri per la seconda dose. Questi i due temi su cui si concentra il dibattito di medici e scienziati nelle ultime settimane. Silvio Garattini, presidente dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano, prova a fare un po’ di chiarezza.
Rispetto al mix di vaccino per la seconda dose, ovvero la somministrazione di uno a mRna a chi ha avuto una prima dose con vaccino ad adenovirus, “la cosa migliore e onesta è dire che non lo sappiamo: abbiamo dati che mostrano la possibilità di efficacia, in base a uno studio fatto in Spagna, tuttavia sono pochi casi e quindi il valore è minimo. Soprattutto non sappiamo quali siano i possibili effetti collaterali, lo potremo sapere solo con il tempo”.
Lo ha detto ad Agorà su Rai Tre, Silvio Garattini, presidente dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano, sottolineando: “ci sono studi in corso, pian piano avremo maggiori informazioni e potremo prendere decisioni più razionali. Abbiamo visto in passato che correndo si fanno anche degli errori”.
Rispetto all’efficacia dei vaccini contro le varianti, Garattini ricorda come “la singola dose non è sufficiente a assicurare una buona protezione, le due dosi. Bisogna aspettare e vedere come evolve la situazione per capire se serve la terza. Se servisse la terza a settembre sarebbe un problema organizzativo non indifferente”.
Quanto all’identificazione della circolazione della varianti, ha concluso il farmacologo, “siamo indietro, non facciamo numero sufficiente di esami, in Inghilterra hanno un consorzio con 12 università e altrettanti gruppi di ricerca che esegue esami genomici. Da noi non abbiamo una visione completa per capire cosa succede in termini quantitativi rispetto alle varianti”.
“I giovani – ha sottolineato Garattini – non sono particolarmente a rischio, a meno che non abbiamo problemi come malattie gravi, e quindi vanno vaccinati indipendentemente dall’età”. Ma in caso contrario, “perché vaccinarli? Non sappiamo quali possano essere possibili effetti tossici dei vaccini nei giovani, non abbiamo nessun dato e questi effetti si manifestano quando si sono vaccinate centinaia di migliaia di persone. Per questo dobbiamo essere prudenti”, ha detto ancora Garattini.
L’obbligo vaccinale, ha aggiunto, “potrebbe essere una strada per gli over 60 scettici, ma prima preoccupiamoci di chi vuole vaccinarsi e ancora non ha potuto farlo per i limiti della nostra organizzazione”. Obiettivo prioritario, per Garattini, “deve esser completare la vaccinazione degli over 60 che sono i più a rischio. Abbiamo circa 3 milioni di over 60 non vaccinati e più a rischio di mortalità”.