Vaccini, doppia dose ma doppia spesa - QdS

Vaccini, doppia dose ma doppia spesa

Carlo Alberto Tregua

Vaccini, doppia dose ma doppia spesa

giovedì 04 Marzo 2021

Speculazioni sull’epidemia

Le inchieste di diverse Procure per gli acquisti effettuati dall’ex commissario straordinario, Domenico Arcuri, si aprono una dopo l’altra, perché in nome dell’urgenza e dell’incapacità di affrontarla sono stati effettuati acquisti a prezzi nettamente maggiorati, come peraltro abbiamo evidenziato in svariati esempi inseriti nell’inchiesta pubblicata il 24 febbraio scorso.
Il più clamoroso fra questi acquisti è quello delle mascherine dalla Cina, per cui è stata effettuata una spesa da 1,2 miliardi con una commissione pagata all’intermediario di ben 60 milioni.
Non parliamo degli acquisti per i banchi poi inutilizzati, che hanno sostituito altri banchi gettati via che potevano essere adattati alla necessità.
Acqua passata, si dirà, perché ora con il generale Francesco Paolo Figliuolo la musica è cambiata e oltre a conseguire degli opportuni risparmi vi sarà un’accelerazione nelle forniture dei vaccini, l’unico vero rimedio al fermo di molte attività economiche e al conseguente disastro occupazionale.

A livello mondiale, la più grossa speculazione che notiamo riguarda i vaccini prodotti da Pfizer, Moderna e AstraZeneca. In cosa consiste? Nel fatto che sia necessaria la seconda dose per completare l’immunizzazione dal Covid-19. Poi si è scoperto che Johnson & Johnson ha approntato il vaccino in dose unica e anche altri utilizzano lo stesso procedimento.
Ora, ognuno fa la ricerca come più ritiene opportuno, ma se l’obiettivo della stessa è quello di produrre un vaccino contro il virus il percorso deve portare al più efficace e, possibilmente, al meno costoso.
Non abbiamo elementi probatori sull’efficacia dei vaccini a dose unica rispetto a quelli a dose doppia, ma secondo l’autorizzazione dell’Fda statunitense e dell’Ema europea anche i sieri a dose unica sono efficaci in via definitiva.
Come può non sorgere il sospetto che chi prevede di dover iniettare due volte il vaccino abbia un ritorno economico doppio rispetto all’altro? La deduzione è elementare e non ci vogliono certo menti acute per effettuarla. è sufficiente dunque fare due più due che, anche tardi, fa sempre quattro.
L’epidemia sta creando danni enormi a tutta la popolazione del pianeta. Non abbiamo notizie di quello che sta avvenendo in Africa, dove certamente, per una carenza del cordone sanitario, vi saranno milioni di morti per Covid. Né notizie di tutta l’America del Sud, ove è noto come il sistema sanitario sia carente, con la conseguenza di una mortalità elevata.
Abbiamo notizie precise, invece, da parte dell’Asia, ove in Cina il virus è stato debellato, della Corea del Sud, dove le azioni efficaci stanno completando la distruzione del Covid-19, mentre sembra che in India il problema di uno scarso servizio sanitario sia la causa di una mortalità elevata.
L’Occidente sta arrancando, ma mentre gli Stati Uniti, seppur in ritardo, hanno messo in moto la loro poderosa macchina con cui stanno vaccinando rapidamente decine e decine di milioni di americani, l’Europa ha dimostrato la sua debolezza organizzativa e soprattutto contrattuale nel non essere riuscita a procurarsi le dosi di vaccino necessarie a immunizzare tutta la popolazione che in atto è 446 milioni di cittadini.

Intanto, Danimarca e Austria si sono messe d’accordo con Israele per prodursi i vaccini e procedere rapidamente a effettuarli ai loro popoli che sono di modesto numero. Da parte della Commissione europea è arrivato l’imprimatur per questa operazione al di fuori della sua competenza, affermando che è legittimo che ognuno faccia per sé.
Allora non si capisce perché anche l’Italia non possa attivarsi per far produrre i vaccini alle proprie industrie, anche in presenza del consenso di chi detiene i brevetti, ovvero con un’azione di forza qualora il consenso non venisse dato.
Ma qui c’è urgenza di vaccinare tutta la popolazione, in modo da rimettere in moto l’economia basata sui movimenti delle persone, nonché le attività economiche, basate soprattutto sulle fiere, che danno lavoro a milioni di persone, direttamente e con l’indotto.
Confidiamo in Draghi, nella sua risolutezza e rapidità.

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