Vaccini fondamentali, ma servono anche mascherine e distanze - QdS

Vaccini fondamentali, ma servono anche mascherine e distanze

Vaccini fondamentali, ma servono anche mascherine e distanze

mercoledì 06 Ottobre 2021

E' necessario non abbandonare le misure di protezione, come mascherine, distanziamento e igiene. E' quanto emerge dalla ricerca pubblicata sull'European Journal of Epidemiology

I vaccini hanno un ruolo fondamentale e innegabile nel contenere la pandemia di Covid-19, soprattutto evitando la malattia nelle forme gravi, mentre la protezione dai contagi tende gradatamente a ridursi e di conseguenza il virus SarsCoV2 circola: per questo è necessario non abbandonare le misure di protezione, come mascherine, distanziamento e igiene. E’ quanto emerge dalla ricerca pubblicata sull’European Journal of Epidemiology dal gruppo dell’Università di Harvard guidato dall’epidemiologo S (“Subu”) V Subramanian.

LA RICERCA

Condotta in 68 Paesi e 2.947 contee degli Stati Uniti, la ricerca indica che non c’è una correlazione fra l’aumento dei casi di Covid-19 e la percentuale di popolazione vaccinata: i primi continuano ad aumentare anche dove sono state vaccinate molte persone perché i vaccini, pur essendo la prima e fondamentale linea di difesa dal virus SarsCoV2, da soli non bastano se non si continuano ad usare le mascherine, il distanziamento e la sanificazione.

I RISULTATI

I risultati, scrivono gli autori della ricerca, indicano che potrebbe essere necessario rivedere la strategia di affidarsi esclusivamente al vaccino per mitigare la pandemia. Questo, rilevano, è vero soprattutto alla luce del ruolo giocato dalla variante Delta (B.1.617.2) e considerando l’eventuale comparsa di future varianti.

I ricercatori si riferiscono in particolare ai recenti dati pubblicati dal ministero della Salute di Israele, secondo i quali l’efficacia dopo due dosi del vaccino BNT162b2 (Pfizer-BioNTech) contro la prevenzione dell’infezione è del 39% a distanza di alcune settimane.

Commentando i dati, il virologo Francesco Broccolo, dell’Università di Milano Bicocca. Broccolo, rileva che “è necessario fare altri sforzi di prevenzione non farmacologica, che riguardino non solo l’importanza dell’igiene sanitaria pubblica di base, come il mantenimento della distanza sociale o il lavaggio delle mani, ma l’applicazione di nuove tecnologie in materia di purificazione dell’aria, di screening salivare periodico nelle scuole efficaci ed economici.

Adesso è arrivato il momento di trovare l’equilibrio della convivenza con il virus SarsCoV2, nello stesso modo in cui conviviamo da 100 anni con varie alterazioni stagionali del virus dell’influenza del 1918″.

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