Il vicesegretario della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg): "ci sono gli ideologici, che sono pochi, ma con questi un medico può fare poco perché si basano su cose irrazionali"
“Siamo oltre i 100mila vaccini somministrati negli studi dei medici di base, nonostante le difficoltà di consegna” e proprio i medici di famiglia hanno contribuito, in questi mesi, a “convincere molti ni vax” mentre “con i no-vax è frustrante”. Lo ha detto Pier Luigi Bartoletti, vicesegretario della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg) ai microfoni della trasmissione ‘L’Italia s’è desta’, su Radio Cusano Campus.
“In tanti – ha detto – ci chiedono se i vaccini funzionano e abbiamo dato risposte su questo. Ci sono i cosiddetti ni-vax che hanno dubbi. Noi non facciamo un discorso da imbonitori del vaccino, facciamo un rapporto rischio-beneficio e cerchiamo di farli ragionare. Ad esempio, una persona è venuta a chiedere il certificato per l’esenzione dal vaccino, io le ho spiegato che stava chiedendo l’esenzione per le stesse malattie che la classificavano come persona fragile e come categoria prioritaria per il vaccino, alla fine si è fatta il vaccino”.
Poi, ha aggiunto Bartoletti, “ci sono gli ideologici, che sono pochi, ma con questi un medico può fare poco perché si basano su cose irrazionali, è anche frustrante perché se io smonto un argomento ne nasce subito un altro”. A tal proposito, non mancano esperienze drammatiche. “E’ capitata anche una famiglia di no vax, che non siamo riusciti a convincere, la madre si è ammalata ed è morta di Covid, il figlio – ha concluso – è stato ricoverato e ancora adesso ha i postumi della malattia”.