Il consigliere del ministro alla Salute: "Bisognerà monitorare la curva dei contagi e se i ricoveri risalgono, prendere le decisioni conseguenti. Mai più lockdown come lo scorso anno"
Continuare e accelerare con la campagna vaccinale anti-Covid in modo da avere coperto oltre il 90% della popolazione, “in questo modo non chiuderemo più, perché questo di fatto garantisce una limitazione della circolazione del virus e non fa della situazione un problema sociale, ma solo di chi non si sarà vaccinato e andrà in ospedale, che però non saranno pieni al punto da negargli l’accettazione”. A dirlo Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute, a Morning news su Canale 5.
“Dipende tutto dalla copertura vaccinale, bisogna incrementarla a tutti i costi e portarla a oltre il 90% perché questo virus è variato. Con la variante delta, una persona ne può infatti contagiare in media altre 7. E se questo avviene all’esterno, come stiamo vivendo ora, cosa potrà succedere all’interno, dove la probabilità di infettare è del 56%, quindi quasi certa?”, continua.
I vaccini in circolazione “riducono il rischio di morte al 100%, di malattia grave al 95% e infezione al 60-70% – prosegue Ricciardi – Purtroppo però con la variante delta un 20-30% DEI vaccinati può avere l’infezione e trasmetterla. Per questo ora bisogna accelerare campagna vaccinale per proteggere da morte e malattia grave tutti gli italiani, e piano piano limitare le chiusure e garantire che tutte le attività possano svolgersi anche all’interno”.
Ricciardi è comunque convinto che “non si tornerà mai più a lockdown generalizzati dell’anno scorso. Bisognerà monitorare la curva dei contagi e se i ricoveri risalgono, prendere le decisioni conseguenti. Ma se siamo bravi a controllare epidemia con vaccini e green pass, come stiamo facendo adesso, non avremo bisogno di chiusure”. Man mano che aumenta la copertura vaccinale e la possibilità di fare il vaccino a tutti, conclude l’esperto “va bene la formula attuale del green pass, in modo da avere la certezza che chi entra in un ambiente chiuso non infetta”.
La mascherina a scuola andrà tenuta ancora – aggiunge Ricciardi -, “perché anche i vaccinati, in misura molto minore e senza conseguenze gravi, possono comunque trasmettere l’infezione. E’ opportuno che all’interno degli ambienti affollati vengano rispettati i parametri della distanza e delle mascherine per salvaguardare la possibilità di fare scuola in presenza”.
E sempre riguardo le scuole, Ricciardi ha sottolineato come i “test salivari e quelli antigenici rapidi sono ottimi per screening prioritari, ma non hanno una sensibilità del 100%, perché ci sono ancora falsi negativi – precisa – Per gli screening nelle scuole su grandi numeri vanno bene, ma per gli accertamenti diagnostici servono i tamponi molecolari. I test salivari non sono strategia di accertamento diagnostico, ma uno strumento importante”. Per quanto riguarda il vaccino per i bambini sotto i 12 anni, l’esperto ha reso noto come “proprio in questi giorni siano stati presentati dei dossier sulle sperimentazioni nei bambini tra 5 e 11 anni, che sono andati molto bene. Siamo fiduciosi – conclude – dell’approvazione da parte dell’Fda e l’Ema entro l’anno, e magari che si possa cominciare a vaccinarli dall’inizio dell’anno prossimo”.