A parlare alla stampa della situazione riguardante il vaiolo delle scimmie è il presidente dell'oms Tedros Adhanom Ghebreyesus
L’Organizzazione Mondiale della Sanità non intende abbassare la guardia sul “Vaiolo delle scimmie”. Ad assicurarlo è il Direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus, oggi durante il consueto briefing con la stampa in cui si sono analizzati i dati in calo di Monkeypox. “Oltre 70mila casi, con 26 morti, sono stati segnalati all’Organizzazione mondiale della sanità – ha dichiarato il Direttore -. I casi di vaiolo delle scimmie continuano a diminuire, ma 21 Paesi nell’ultima settimana hanno riportato un aumento, principalmente nelle Americhe, che hanno pesato per quasi il 90% di tutti i casi segnalati la scorsa settimana. Ancora una volta – continua Tedros – avvertiamo che un focolaio in declino può essere il più pericoloso, perché può indurci a pensare che la crisi sia finita e ad abbassare la guardia”.
Abbassare la guardia, ha assicurato il Dg, “non è quello che sta facendo l’Oms. Stiamo continuando a lavorare con i Paesi per aumentare la loro capacità di fare test e per monitorare le tendenze nell’epidemia” di vaiolo delle scimmie. “Siamo preoccupati per le segnalazioni di casi in Sudan, anche nei campi profughi vicino al confine con l’Etiopia”. Monkeypox, conclude il capo dell’agenzia Onu per la salute, “come Covid rimane un’emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale e l’Oms continuerà a trattarla come tale”.