Vaiolo delle scimmie, Iacobello: "Occhio ai rapporti occasionali, come si trasmette e sintomi" - QdS

Vaiolo delle scimmie, Iacobello: “Occhio ai rapporti occasionali, come si trasmette e sintomi”

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Vaiolo delle scimmie, Iacobello: “Occhio ai rapporti occasionali, come si trasmette e sintomi”

Giuseppe Bonaccorsi  |
venerdì 20 Maggio 2022

Vaiolo delle Scimmie, parla il primario di Malattie infettive del Cannizzaro: "E' un virus che si trasmette solo attraverso scambio di liquidi corporei. Più a rischio che ha rapporti occasionali"

“Non c’è da avere paura del vaiolo delle scimmie. Non avremo una nuova pandemia come quella del Covid a causa di questo nuovo virus”.

Lo sostiene e il direttore delle Malattie infettive dell’ospedale Cannizzaro di Catania, Carmelo Iacobello che invita alla calma nonostante sia necessario non abbassare la guardia.

“Questa malattia che colpisce le scimmie – continua il primario – si trasmette all’uomo molto difficilmente e tra uomo a uomo solo attraverso scambio di liquidi corporei. Non c’è alcuna possibilità che questo virus si trasmetta per via aerea. Quindi magari avremo qualche caso, ma non ritengo che ci troveremo in una situazione difficile”.

Il ministero della Sanità ha però istituito una taske force

“Questo è necessario perché alcuni contagi sono possibili. E uno dei veicoli maggiori sono i rapporti sessuali occasionali e quelli omosessuali dove lo scambio di liquidi corporei è più facile attraverso lacerazioni delle mucose.

Per il resto non mi preoccuperei più di tanto e già in passato abbiamo avuto nel mondo focolai  di questa malattia che poi sono andati scemando naturalmente. Piuttosto dal punto di vista di nuovi virus mi preoccuperei maggiormente per la nuova epatite che colpisce i bambini della quale abbiamo ancora scarsa conoscenza sulla sua diffusione e la  provenienza”.

Nella lotta al Covid come siamo messi?

“Siamo in un periodo di relativa calma. Non abbiamo in ospedale casi gravi, ma continuiamo ad avere ricoveri inappropriati di degenti che arrivano in Pronto soccorso per altre patrologie non virali, anche gravi, ma risultando positivi al tampone di accesso, finiscono nei reparti Covid dove – lo dico da mesi – non ricevono le cure più appropriate. Anche nel caso del Covid, comunque, dobbiamo mantenere alta l’attenzione perché non sappiamo come evolveranno le varianti Omicron 4 e 5″.

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