Venditore ambulante in carcere per atti persecutori a Catania

Scatti d’ira, minacce e appostamenti sotto casa: in carcere ambulante pregiudicato catanese

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Scatti d’ira, minacce e appostamenti sotto casa: in carcere ambulante pregiudicato catanese

Redazione  |
mercoledì 05 Giugno 2024

Un vero e proprio tormento per la giovane ex del 32enne: aggressioni verbali, inquietanti "visite" e minacce.

La Procura Distrettuale della Repubblica di Catania ha disposto la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di un 32enne, un venditore ambulante pregiudicato, accusato di “atti persecutori” ai danni dell’ex fidanzata ma anche di membri della propria famiglia.

Ecco il risultato delle indagini svolte dai carabinieri della stazione di Catania – Piazza Verga a carico del 32enne.

Venditore ambulante in carcere per atti persecutori a Catania

Le indagini, coordinate dal pool di magistrati qualificati sui reati che riguardano la violenza di genere, in uno stato del procedimento nel quale non è ancora intervenuto il contraddittorio con l’indagato, hanno fatto luce sulle condotte dell’indagato, già gravato da precedenti penali per maltrattamenti verso il padre, nei confronti dell’ex fidanzata, ripetute dal dicembre 2023 fino al giorno dell’esecuzione della misura.

Gli atteggiamenti vessatori avrebbero avuto inizio quando, dopo un anno e mezzo di frequentazione, la ragazza ha deciso di interrompere la relazione con il 32enne a causa delle aggressioni verbali subìte e dei frequenti scatti d’ira del ragazzo, che sarebbero avvenuti quando il 32enne, assuntore di droga, sarebbe stato in crisi d’astinenza. Lui, però, non accettando tale decisione, come prima reazione avrebbe minacciato atti di autolesionismo per impedirle di lasciarlo: “Se non torni con me, mi ammazzo”.

L’incubo e la denuncia

La vittima, però, convinta della sua scelta, non avrebbe ceduto alle minacce, quindi l’uomo avrebbe cominciato ad appostarsi sotto casa, arrivando anche a dormire in strada fino anche a pedinarla frequentemente.

In un’occasione, infatti, l’avrebbe inseguita mentre era in auto in compagnia della madre e, quando le due donne, avendolo scorto, sono riuscite a rifugiarsi in casa, lui avrebbe tentato di forzare il cancello della loro abitazione, ferendosi anche a una mano e poi, aspirato il suo sangue, lo avrebbe sputato verso l’ex urlando: “Non vali nenti, ti sputu come me sangu”.

Le molestie e le minacce si sarebbero concretizzate anche con innumerevoli messaggi e telefonate dal contenuto intimidatorio e diffamatorio, tanto da costringere la ragazza a bloccarlo su tutti i social. L’uomo, però, avrebbe continuato a pubblicare sui propri profili immagini della ex con didascalie del seguente tenore: “Ridi pure, al più presto piangi… La pagherai”, insultandola.
Queste condotte hanno ovviamente ingenerato nella vittima un forte stato di ansia e tanta paura per sè e per i suoi familiari, anche perché l’indagato avrebbe telefonato e inviato numerosi messaggi minatori anche alla madre di lei: “Non vi finisci bonu a tutti pari, v’ammazzu a famigghia”.

A seguito dei continui atti persecutori, l’intera famiglia è stata addirittura costretta a modificare le proprie abitudini di vita e a cercare di non lasciare mai sola la ragazza al fine di proteggerla dall’ex. In diverse occasioni, sia la zia che la sorella della vittima hanno scattato fotografie dell’indagato seduto su un muretto di fronte al palazzo dove abita la giovane. Un evento particolarmente inquietante sarebbe stato quando, sul davanzale della finestra della stanza da letto, la donna avrebbe ritrovato un regalo che l’ex le aveva fatto, restituito al termine della relazione.

Il gesto, sarebbe servito per dimostrare, alla giovane, che il 32enne era nelle condizioni di poter entrare durante la notte e senza alcun problema, nel cortile condominiale. Solo pochi giorni fa la vittima, ormai esausta di minacce e persecuzioni, ha deciso di querelare l’ex fidanzato, permettendo così agli investigatori di indagare e richiedere la misura cautelare eseguita.

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