Parlano alcuni degli abitanti, assistiti dall'avvocato Lipera, della via dove la Cmc ha acquistato uno degli immobili danneggiati nel gennaio 2020
Residenti ancora sul piede di guerra. Almeno coloro che non hanno ottenuto i risarcimenti o la cui casa non è stata acquistata. Interviene l’avvocato Giuseppe Lipera, che rappresenta alcuni abitanti della via Castromarino, così come anche alcuni di loro, in merito a quanto dichiarato dal sottosegretario alle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri sull’edificio di via Castromarino che sarebbe stato acquistato dalla Cmc, la ditta che sta eseguendo i lavori.
Non comprati tutti gli immobili danneggiati
“Hanno comunicato di aver comprato il palazzo, ma non hanno comprato tutti gli immobili danneggiati – sottolinea il legale. In via Plebiscito ce ne sono altri, nella stessa via e alcuni residenti non hanno ancora ottenuto nulla. Ed è per questo che andremo avanti: l’udienza è fissata, il 25 gennaio di fronte Gup Luigi Barone”.
Sono 14 gli abitanti rappresentati dall’avvocato Lipera
Dei 14 abitanti rappresentati da Lipera, solo 5 avrebbero venduto le abitazioni: “in 9 non hanno avuto nulla” – tuona il legale. Continueremo la battaglia nelle sedi opportune”.
Anche i residenti ribadiscono la questione: “La vicenda è stata raccontata parzialmente – si legge in una nota mandata dalla portavoce Oriana Pappalardo. Il problema è che ci sono ancora ben 3 immobili inagibili e inabitabili coinvolti nel crollo, nei quali abitavano la mia e altre 7 famiglie proprietarie che, dopo anni, restano ancora senza casa. In modo del tutto arbitrario, siamo stati esclusi dalla trattativa, quando alla realtà dei fatti i due immobili di via Plebiscito si affacciano proprio sull’immensa voragine e addirittura l’immobile di Via Castromarino 11 ha la scala, fortemente danneggiata, in comune proprio con parte del palazzo crollato, acquistato da CMC.
Tanti interrogativi a cui rispondere
Con quale criterio razionale e logico quindi 8 famiglie siamo state ignorate e lasciate per la seconda volta al nostro destino? Chi ci assicura che questi edifici, iniziati i lavori, non crollino definitivamente? E noi nel frattempo dovremo continuare a pagare l’affitto, a pagare per colpe non nostre? E addirittura, secondo l’ordinanza del sindaco Pogliese del 15 maggio 2021, dovremmo noi renderle abitabili in un futuro lontano? Naturalmente non staremo a guardare – conclude – e continueremo la nostra battaglia legale, rappresentati dal nostro avvocato Lipera, vogliamo e otterremo giustizia”.
Melania Tanteri