Dopo innumerevoli polemiche, colpi di scena e paventati ripensamenti, il consiglio comunale di Palermo ha approvato il progetto in variante della seconda fase del Sistema tram di Palermo, già approvato nel dicembre 2024. Quattro nuove linee, con alcune modifiche su quelle originarie. Il problema, anche qui, è uno: tutto molto bello, ma quando? Siamo ancora in fase di progettazione, i tempi sembrano lunghissimi e tutti i lavori sono fermi.
L’ok del Consiglio
L’ok dà il via libera alle 15 piccole varianti urbanistiche necessarie per il passaggio delle linee tranviarie e consente di attendere da parte del ministero delle Infrastrutture e trasporti il rinnovo dei termini per l’utilizzo dei fondi per la progettazione esecutiva e la realizzazione dei lavori (per un totale di 730 milioni, di cui 504 disponibili) secondo le procedure dell’appalto integrato, e in funzione delle risorse disponibili.
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Lagalla: “Sistema tramviario connette tutti i quartieri”
“Il completamento della rete del trasporto pubblico di massa su ferro è una priorità di questa amministrazione perché solo così si potrà offrire ai cittadini una reale alternativa ecologica ed efficiente all’uso dell’auto privata e consentire di connettere meglio tutti i quartieri della città, soprattutto quelli con il maggior numero di attività attrattive”, ha detto il sindaco Roberto Lagalla.
“Dal nostro insediamento abbiamo lavorato con gli uffici, con la Regione Siciliana e con il ministero delle Infrastrutture e trasporti e con il ministero dell’Economia e finanze, per aumentare la dotazione finanziaria necessaria al completamento della rete del tram, per rimodulare i tempi di esecuzione dei lavori in modo da non perdere i finanziamenti già ottenuti e per risolvere le criticità che abbiamo riscontrato nel progetto complessivo e nelle impostazioni urbanistiche delle singole tratte. Continueremo l’azione per il reperimento di tutte le risorse necessarie al completamento del sistema tranviario”.
Carta: “Progetto ben definito ora”
«Ringrazio tutto il Consiglio Comunale di Palermo – dichiara l’assessore alla Mobilità Maurizio Carta – che, dopo un accurato, proficuo e condiviso lavoro di approfondimento e revisione in seno alla II Commissione consiliare “urbanistica e mobilità”, ha approvato definitivamente questa importantissima variante urbanistica che permetterà di estendere e rendere pienamente efficiente la rete tranviaria di Palermo per offrire un ampio ed efficace trasporto pubblico locale di massa che consenta di ridurre il traffico veicolare privato e restituire spazio alla vivibilità delle persone».
Le tratte tramviarie
Le tratte approvate sono: tratta D: prolungamento della linea 3 esistente per km 9,375 (A/R), secondo l’attuale schema (singolo binario per ogni carreggiata), dalla Stazione Orléans a Bonagia; tratta E: prolungamento della linea 1 esistente per Km 20,835(A/R), da viale Croce Rossa al Mondello; tratta F: prolungamento della linea 1 esistente per Km 9,380 (A/R), da via Duca della Verdura alla Stazione centrale; tratta G prolungamento della linea 1 esistente per Km 5,520 (A/R) sino a Sferracavallo.
La tratta C e lo slittamento dei lavori
La tratta C, che dovrebbe collegare la stazione centrale (dove già parte la “linea 1”, quella di Roccella) al polo universitario, in via Ernesto Basile, ha un peso specifico molto pesante, nella viabilità della città, e non solo, C’è chi, infatti, sul progetto tram ha prima scommesso tutto, per poi lasciare i lavori a metà strada e doverli affidare a chi a volte sembra molto convinto di questo progetto, altre no.
Il tram infatti è nato da un’idea dell’amministrazione firmata Orlando e portata avanti dal battagliero ex assessore ai trasporti della città Giusto Catania, e ora ereditata da Maurizio Carta e l’amministrazione Lagalla, che hanno giurato che il progetto va avanti ma voci sussurrano che non siano proprio tutti entusiasti. Ma i fondi ci sono, i cantieri sono pronti a partire, e dunque cosa manca?
I dubbi
Se lo chiedono in molti. Si parla di una fase di attesa perché il ministero ha richiesto altri approfondimenti prima di dare il nulla osta. Fatto sta che l’ok doveva arrivare a fine marzo-inizio aprile, e non è ancora arrivato. Dei cantieri in via Basile, di fatto, non c’è traccia e sembra che almeno per altri tre mesi non ci sarà, visto che si divrà rispondere ad alcune osservazioni tecniche dell’Ansfisa (Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali).
Quando si parte?
Dunque, ammettendo che i lavori partano davvero entro l’estate e che tutto vada bene, ci vorranno almeno due anni per finirli, dunque nel 2027. Ipotesi molto, molto ottimistica.
C’è chi dubita non solo della data, ma della realizzazione stessa, visto che il progetto cambierà totalmente volto a due punti già molto trafficati di suo, con rischi di disagi infernali per i palermitani, che saranno anche abituati a tutto ma c’è anche un limite alla sopportazione.

