Viaggi in Sicilia, dal 1° marzo nessun tampone per i turisti, le nuove regole - QdS

Viaggi in Sicilia, dal 1° marzo nessun tampone per i turisti, le nuove regole

Viaggi in Sicilia, dal 1° marzo nessun tampone per i turisti, le nuove regole

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mercoledì 23 Febbraio 2022

Abolite quasi tutte le restrizioni per i turisti stranieri a partire dal 1° marzo. Le nuove regole per i viaggi di Pasqua

Sono in costante miglioramento i dati relativi alla diffusione della pandemia in Italia. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato ieri una nuova ordinanza che stabilisce che a decorrere dal 1 marzo 2022 sono abrogate le restrizioni ai viaggi che erano previste per fronteggiare la pandemia.
Una buona notizia soprattutto per le regioni che, come la Sicilia, vivono di turismo e che più di altre hanno dovuto rinunciare ai proventi dell’attività ricettiva su cui si basava la propria economia.

Le indicazioni Ue

Dal 1° marzo si dà quindi operatività alle indicazioni UE in materia di abrogazione di disposizioni normative e regolamentari che ponevano il divieto di spostamento in base ai Paesi piuttosto che in base alle condizioni di salute dei singoli cittadini. In sostanza l’ordinanza abolisce i cosiddetti “corridoi turistici” e riapre le porte ai viaggi e al turismo.

Turismo, cosa cambia dal 1° marzo

Per entrare in Italia sarà sufficiente una delle condizioni del Green pass: certificato di vaccinazione, certificato di guarigione o test negativo.

A dover eseguire il tampone saranno i turisti non vaccinati e quelli vaccinati con farmaci non ancora riconosciuti da Ema, come Sputnik.

Le vacanze di Pasqua

Gli stranieri che vorranno arrivare in Sicilia per le vacanze di Pasqua non dovranno più considerare gli elenchi delle nazioni di provenienza – che non esisteranno più -, ma soltanto il proprio status vaccinale.  

Prossimamente, come già deciso, verrà riconosciuto anche lo Sputnik e gli altri farmaci che attualmente non consentono il rilascio del certificato verde. Questo per favorire il turismo proveniente da tutti quei Paesi che li hanno utilizzati.
Sarà consentito anche l’uso delle certificazioni cartacee per tutti coloro che provengono da Paesi in cui il Qr code non è stato utilizzato o ne è stato fornito uno incompatibile con quello adottato dall’Italia.

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