E’ vero, il Natale è già passato da quasi una settimana. Ma, ad Acireale, almeno fino a gennaio 2026 inoltrato sarà possibile andare a visitare il maestoso Presepe Settecentesco nella Grotta. Un capolavoro che fonde sacralità, fede e tradizione, tornato al suo antico splendore nel corso del 2024 dopo un’imponente opera di restaurazione portata avanti dall’Associazione Presepe Settecentesco di Paola Riccioli e Giuliana Pistarà. Il Presepe Settecentesco nella Grotta è situato all’interno della parrocchia Madonna della Neve ad Acireale, dove ad acooglierci abbiamo trovato don Giovanni Mammino, il parroco, che c’ha raccontato storia e peculiarità di un vero e proprio gioiellino d’arte.
La storia del Presepe Settecentesco di Acireale
“Il presepe – racconta al QdS – nasce in una grotta naturale a scorrimento lavico, conosciuta nel territorio perché sorgeva lungo una strada provinciale che dal borgo antico di Acireale scendeva verso i villaggi del mare. Nel 1741 don Mariano Valerio, mentre andava a celebrare la S. Messa in una chiesetta di campagna nei dintorni della Grotta, fu colpito da un violento acquazzone e si rifugiò con i fedeli nell’anfratto lavico, che per certi versi era malfamato. Il sacerdote ebbe l’intuizione di trasformare questo luogo nella Grotta di Betlemme, acquistò il terreno e fece realizzare la chiesa della Madonna della Neve, inaugurata il 24 dicembre 1752. Tra le prime statue del Presepe, oltre la Natività, cinquanta pastori, tutti ad altezza umana- con il volto in cera, gli occhi in vetro, le mani in legno. L’attenzione per questo luogo è cresciuta fino a diventare un punto di riferimento per la città di Acireale e i suoi abitanti, e da tutti quello fu conosciuto come il Presepe della Grotta. Nel 1984 – riprende don Giovanni – la Sovrintendenza effettuò un intervento di restauro, riducendo a 34 il numero dei pastori, ma poi per quarant’anni il degrado dovuto alle infiltrazioni di acqua piovana rovinò nuovamente i personaggi, deturpando la bellezza di questo manufatto unico. Almeno fino a quando l’Associazione Presepe Settecentesco, nata nel 2017 per volontà di Paola Riccioli e Giuliana Pistarà, ha deciso di assumere un impegno che inizialmente sembrava insormontabile ma che alla fine si è tramutato in realtà”.
La restaurazione
Il tentativo di recupero del Presepe ha avuto inizio nel 2017, con l’Associazione che ha richiesto ed ottenuto dal Vescovo di Acireale il consenso a potersi occupare dell’opera. Dal Natale 2017 ad oggi sono stati organizzati oltre 50 eventi, raccogliendo fondi per 35 mila euro: concerti, presentazioni di libri, rappresentazioni teatrali, convegni e iniziative, approfondendo nel contempo anche il tema sociale dell’autismo, con lo scopo di reperire denaro e di sensibilizzare i cittadini e le istituzioni locali. Tra le molte iniziative – spiegano dall’Associazione – l’evento Adotta un pastore, grazie al quale nel 2022 si è riusciti a restaurare 6 pastori, ma anche l’adeguamento dell’impianto elettrico, il tetto della canonica, una scala, i servizi igienici, e a ottenere l’intervento della Regione Sicilia, che ha consentito di portare a termine nel 2024 il restauro delle altre 28 statue, con un finanziamento di 115mila euro. Dei lavori si è occupata la ditta Roberto Civetta di Roma, supervisionata dalla Soprintendenza ai Beni Culturali di Catania.
Ecco quando si può visitare il Presepe Settecentesco nella Grotta
Per i fedeli, ma anche per gli appassionati d’arte, sarà possibile continuare a visitare l’opera fino al 6 gennaio 2026: il Presepe si trova lungo la SP per Riposto in Santa Maria La Scala, numero civico 9.
Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI
