Una pioggia battente all’esterno. Dentro la Galleria Vittorio Emanuele di Messina, il calore degli applausi. La commozione. Il ricordo di chi Sara la conosceva e adesso ha voglia di chiedere giustizia in suo nome. E di fare in modo che Sara sia davvero l’ultima.
Sono centinaia i partecipanti alla manifestazione in memoria di Sara Campanella, la studentessa brutalmente uccisa ieri pomeriggio a Messina. Oggi la manifestazione organizzata da “Non una di meno“, Udu e la Rete degli Studenti. Tantissimi i giovani con striscioni al seguito, cori e le lacrime affogate negli occhi.
Urlano la loro rabbia e frustrazione per una escalation di femminicidi che in Italia non si ferma. Oggi come ieri. Anzi, come cinque anni fa. Stesso giorno, latitudini simili, ma molteplici analogie. Sara come Lorena Quaranta, che ha perso la vita per mano dell’uomo che diceva di amarla. Anche lei studentessa dell’Università degli Studi di Messina.
La fiaccolata per non dimenticare
La stessa università che giovedì prossimo, alle 19:30, ha promosso un’iniziativa per ricordare Sara nel corso di una fiaccolata. Partenza prevista dal Cortile del Rettorato di Piazza Pugliatti. L’evento, organizzato dall’Ateneo peloritano in collaborazione con tutte le associazioni studentesche e il Comune di Messina, coinvolgerà l’intera comunità accademica ed è aperto a tutti i cittadini.
Dopo un momento di raccoglimento nel Cortile del Rettorato, il corteo si dirigerà verso Piazza Unione Europea, sede del Municipio. Prevista la partecipazione di migliaia di messinesi. Nel frattempo, mazzi di fiori, candele e messaggi di cordoglio continuano a essere deposti davanti alla fermata dell’autobus di Viale Gazzi, il luogo in cui Sara ha perso la vita.
In attesa dell’interrogatorio al quale dovrà essere sottoposto Stefano Argentino, il presunto omicida di Sara, suo collega di corso di laurea all’università. Per una immane tragedia che ha scosso una intera comunità.
