Descrivere ciò che ha significato Stefania Sberna per il Catania e la città di Catania appare impresa ardua, per non dire impossibile. Un sentimento troppo grande che neanche le parole possono fotografare con precisione, un amore che è andato oltre il mero rettangolo verde da gioco divenendo attimo dopo attimo orgoglio e simbolo di un’intera collettività. Lei, la prima donna speaker della storia del calcio italiano. Lei, innamorata pazza dei colori rossazzurri. Lei, capace di far vibrare all’unisono per oltre 20 anni decine di migliaia di cuori, dai più piccoli agli anziani, con il suo “Per il Catania ha segnato”. C’è chi andava allo stadio principalmente per ascoltarla – gioiosa e piena di energia – fare il suo lavoro. Oggi, a 4 anni dalla scomparsa, con il murales realizzato in via Fava dallo street artist Giuseppe D’Amico, Stefania Sberna si è consegnata all’immortalità, divenendo mito e icona per il suo popolo.
Salvo La Spina: “Stefania viveva per il Catania”
Al suo fianco ci sono sempre stati il marito Salvo La Spina e le amorevoli figlie Giulia e Federica, la cui somiglianza con la mamma è impressionante. Loro hanno amato Stefania, moglie e madre, dall’inizio alla fine, accompagnandola nel suo percorso professionale al fianco della formazione dell’Elefante. “L’affetto e l’amore nei suoi confronti mi riempie di gioia – le parole di Salvo La Spina al Quotidiano di Sicilia – Questo murales contribuirà a mantenere eterna la memoria di Stefania anche per le future generazioni che verranno. Dal punto di vista giornalistico, lei riusciva a relazionarsi alla stessa maniera con tutti i colleghi, dai più giovani che si approcciavano alla professione ai più anziani. Riusciva a creare dei veri e propri rapporti di amicizia e stima. Come mamma e moglie è stata perfetta, non ha mai tralasciato nulla. Tutto quello che faceva, però, lo faceva in funzione del Catania: pensate che quando era in programma una Comunione o una Cresima lei faceva in modo di far combaciare tutto con le partite dei rossazzurri. E’ mancata soltanto una volta allo stadio: la nostra prima figlia nacque di sabato e non potè andare la domenica al “Massimino”. Per la seconda, invece, riuscì a recuperare in tempo per presentarsi al suo posto regolarmente”.
“Modello ed esempio per le colleghe speaker più giovani”
Stefania Sberna, come anticipato in apertura, può essere definita precursora della figura delle donne speaker negli stadi italiani. Un modello ed esempio che tante giovani colleghe hanno e stanno tentando di seguire. “Stefania ha avuto tantissimi contatti con delle ragazze che iniziavano a fare le speaker in varie città d’Italia: era molto contenta di aiutarle e dare loro consigli. Mia moglie aveva una competenza calcistica impressionante che non si fermava certamente soltanto alla squadra della nostra città. Il suo urlo “Per il Catania ha segnato” la contraddistingueva e resterà per sempre nel cuore di tutti noi”.
Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI
