Elezioni Palermo, vincitori e vinti oggi in città

Vincitori e vinti oggi a Palermo

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Vincitori e vinti oggi a Palermo

Giovanni Pizzo  |
sabato 07 Maggio 2022

I primi vincitori sono due vecchie conoscenze del primo centrodestra degli inizi del millennio. Sono Gianfranco Miccichè e Totò Cuffaro

La disfida elettorale di Palermo verrà risolta il 12 di giugno, probabilmente dicono gli “sperti”, ma si potrà capire qualcosa in più il giorno della presentazione delle liste, al primo turno. Ma già oggi, sul piano politico si possono evidenziare i vincitori e vinti di questa prima fase elettorale. I primi vincitori sono due vecchie conoscenze del primo centrodestra degli inizi del millennio. Sono Gianfranco Miccichè e Totò Cuffaro. Miccichè fu il primo a proporre Lagalla sindaco, consigliandogli per convenienza di posizionamento la collocazione nell’Udc. Poi per problemi interni a Forza Italia, la guerriglia dei cosiddetti ortodossi, propone Ciccio Cascio, precedentemente suggerito da alcuni dei suoi oppositori interni che gli contestavano di trascurare Palermo, come candidato offerto da Forza Italia ad un raggruppamento di forze in cui spiccano la Lega di Salvini e Lombardo.

Poi quando FdI e Diventerà Bellissima, oltre a Italia Viva, convergono sul candidato centrista, prima si rafforza con l’intesa con il candidato autonomo ed autonomista Lentini, e poi vira prendendo il vento di bolina su Lagalla. Questo gli consente nella diatriba interna al centrodestra di confutare le lamentele sul fatto che lui distrugga l’unità del centrodestra. Ottenendo la focalizzazione su Palermo escludendo l’accordo sulle regionali. Idem fa Cuffaro, che fin dall’inizio dichiara Lagalla si, Musumeci no. La mossa spiazza la parte estrema dello schieramento, che si vede incastrata in uno schema neocentrista per nulla confacente al Musumeci bis ed alle strategie meloniane. Cuffaro ottiene piena dignità per la sua Nuova Democrazia Cristiana, e Miccichè tacita gli avversari interni che non possono accusarlo più di nulla.

Il capolavoro è la richiesta ad Armao di rispettare il suo afflato elettorale candidandosi al consiglio comunale, come aveva promesso davanti al Capo di Forza Italia Silvio Berlusconi. Miccichè e Cuffaro hanno ottenuto che sia un moderato alla guida di Palermo, rafforzandosi per la successiva disfida delle regionali. Perdono sicuramente i fautori, Orlando e Catania, del campo stretto, quelli del pochi ma buoni. Che siano buoni è da vedere, ma rimanendo in pochi solitamente si perde. Tra i vinti ci sono coloro che sono costretti a ritirarsi o relegarsi a ruoli di comprimari sul piano politico. ll democristiano Lagalla molto probabilmente non lascerà molto spazio di gestione al duopolio Musumeci-FdI per esempio. Nel 2017 ha subito il ritiro davanti all’avanzata di Musumeci alla Presidenza della Regione, ma oggi è lui ad acquisire lo spazio di azione sulla quinta città d’Italia, e si prenderà le sue rivalse. Il gioco del trono di spade ha mosso la sua prima pedina, a seguire ci sarà l’incerta sfida di Messina, poi comincerà la guerra delle regionali con scenari che si preannunciano non scontati.

Così è se vi pare.

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