Roma, 5 dic. (askanews) – Arrivano i ‘grappoli Michelin’, la nuova distinzione della Guida Michelinn che metterà in evidenza le cantine vinicole di diverse regioni del mondo valutando la loro eccellenza complessiva basandosi su cinque criteri universali applicati in modo uniforme. Per 125 anni, la Guida ha celebrato luoghi e talenti che incarnano l’eccellenza nella gastronomia e nell’ospitalità, con le Stelle introdotte nel 1926 e le Chiavi lanciate nel 2024. E oggi punta sul vino. Il Grappolo MICHELIN farà i suoi primi passi nel 2026 in due regioni tra le più emblematiche nel panorama mondiale della produzione vinicola: il Bordeaux e la Borgogna.
Da tempo la Michelin ha messo in evidenza le carte dei vini più interessanti e i sommelier attraverso il pittogramma ‘vino’ creato nel 2004 per distinguere abbinamenti eccezionali tra cibo e vino e ora apre un nuovo capitolo che “si rivolge sia al neofita curioso, sia all’esperto più appassionato e mette in risalto uomini e donne che, in tutto il mondo, modellano con talento ed esigenza le cantine vinicole di oggi e di domani”, ha spiegato Gwendal Poullennec, direttore internazionale della guida Michelin. La guida premia non solo i vigneti ma anche donne e uomini che li fanno vivere, mettendo in evidenza storie uniche e competenze trasmesse di generazione in generazione, ma anche tecniche innovative e pratiche contemporanee, utilizzando una metodologia rigorosa e indipendente.
D’ora in avanti, la guida Michelin quindi offrirà agli amanti del vino una selezione da 1, 2 o 3 Grappoli e, inoltre, una selezione di vigneti consigliati. Tra i parametri di valutazione, la qualità dell’agronomia, perché gli ispettori cercano processi di vinificazione precisi e rigorosi, che producano vini ben sviluppati e che riflettano il terroir e le tipologie di viti. E ancora l’identità, l’equilibrio, la costanza, visto che i vini saranno valutati su più annate per verificare la loro costanza nella qualità, anche negli anni più complicati. E, ovviamente, la competenza.

