Milano, 1 set. (askanews) – Monteverro ha iniziato la vendemmia 2025 con la raccolta dello Chardonnay, anticipata a causa di una nuova ondata di calore. “Abbiamo raccolto una prima parcella di Chardonnay il 7 agosto e completato le altre tra l’11 e il 12” racconta l’enologo Matthieu Taunay, aggiungendo che “subito dopo siamo passati al Merlot e anche al Vermentino, entrato in Cantina nella stessa settimana”.
La Cantina, affacciata sulla Costa d’Argento, descrive un’annata segnata da un inverno piovoso, una primavera umida e un’estate definita dall’enologo Matthieu Taunay “come le montagne russe”. “Nei mesi freddi, in appena sei settimane, si è registrato un livello di precipitazioni equivalente a quello annuale” precisa, Taunay, rimarcando che “anche la primavera è stata particolarmente bagnata fino a metà aprile: le piante hanno così potuto crescere con vigore e in equilibrio, pronte ad affrontare lo stress della stagione estiva”.
In Toscana sin dalla prima vendemmia del 2008, l’enologo originario della Valle della Loira e con alle spalle diverse esperienze internazionali, spiega che “l’estate è stata come le montagne russe: dal 20 giugno al 10 luglio le temperature elevate hanno messo alla prova i vigneti, che hanno mostrato una buona tenuta, poi sono diventate più miti, favorendo un’invaiatura veloce e omogenea e un inizio di maturazione in condizioni ideali”.
Ora la fase conclusiva della vendemmia “è orientata a garantire una maturità fenolica ottimale e a mantenere l’equilibrio tra alcol e acidità”, ritenuto decisivo per lo stile della Cantina. “La vendemmia è un momento irripetibile, il culmine di un anno di lavoro in vigna, quando attesa, sfide e dedizione si trasformano nel raccolto” conclude Taunay.
Monteverro è la Cantina fondata da Julia e Georg Weber nel 2008 a Capalbio (Grosseto), nel cuore della Maremma toscana, dove la vicinanza del mare garantisce ventilazione e forti escursioni termiche. La Tenuta si estende su circa 60 ettari, di cui 38 coltivati a vigneto e i restanti dedicati a uliveti e macchia mediterranea: i terreni sono caratterizzati da suoli rossi argillosi e sassosi. L’azienda ha scelto fin dall’inizio una forte impronta internazionale, puntando su vitigni come Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot, Petit Verdot, Syrah e Grenache, accanto a Chardonnay e Vermentino per i bianchi. La svolta più significativa è arrivata con la conversione al biologico, avviata nel 2010 e completata con la certificazione nella vendemmia 2019. Oggi la produzione annua si aggira attorno alle 150mila bottiglie.

