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L’Etna torna a dare spettacolo, le foto di una notte di fuoco

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L’Etna torna a dare spettacolo, le foto di una notte di fuoco

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giovedì 10 Febbraio 2022

Le sorgenti del tremore permangono nell'area del Cratere di Sud Est, ad una quota di circa 2800-2900 m sopra il livello del mare

L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica che a partire dalle ore 16:00 UTC circa si è assistito, attraverso fasi alterne in termini di intensità e frequenza, ad una decisa intensificazione dell’attività stromboliana al Cratere di Sud Est, descritta nel Comunicato di aggiornamento 534. Sulla base del modello previsionale, il plume vulcanico si dirige verso Ovest.

Le straordinarie foto di Roberto Vigilianisi, noto fotografo catanese.

Il punto del vulcanologo Boris Behncke 

Cosi ha scritto, dal suo profilo facebook, il noto vulcanologo dell’INGV- Osservatorio Etneo Boris Behncke. “Non sappiamo ancora se sarà un vero “parossismo” come quelli dell’anno scorso, con altissime e sostenute fontane di lava e colonna eruttiva, però è un episodio eruttivo molto carino, c’è pure la colatina di lava verso sud-ovest (dalla ex “sella”), e il vento soffia verso il settore etneo meno popolato e raramente colpito dalle ricadute di materiale piroclastico, quello sud-occidentale”.

Gli aggiornamenti dall’Ingv etneo

Il flusso lavico prodotto dall’attività in corso al Cratere di Sud-Est appare ancora alimentato ed il fronte ha raggiunto una quota stimata di circa 2900 m sul livello del mare.

E’ proseguita la fase di incremento dell’ampiezza media del tremore vulcanico, che con andamento oscillatorio ha raggiunto un livello elevato. Le sorgenti del tremore permangono nell’area del Cratere di Sud Est, ad una quota di circa 2800-2900 m sopra il livello del mare.

Anche l’attività infrasonica ha mostrato un andamento in incremento, caratterizzato da vistose oscillazioni del tasso di accadimento degli eventi e dei loro valori di ampiezza che vanno da medio ad alto. Gli eventi infrasonici sono localizzati essenzialmente al Cratere di Sud Est.

Non si rilevano variazioni significative nelle serie temporali delle reti di monitoraggio delle deformazioni del suolo.

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