Welfare Italia Index: Sicilia ancora in ritardo per efficacia e risposta - QdS

Welfare Italia Index: Sicilia ancora in ritardo per efficacia e risposta

redazione

Welfare Italia Index: Sicilia ancora in ritardo per efficacia e risposta

giovedì 21 Aprile 2022

Monitoraggio di Unipol Gruppo in collaborazione con The European House – Ambrosetti. Spesa previdenziale media su popolazione over 65 (€ 853 vs media Italia € 1.141)

PALERMO – La Sicilia si è classificata nel 2021 al 19° posto (era risultata al 17° posto nel 2020) tra le Regioni italiane per efficacia e capacità di risposta del sistema di welfare con un punteggio di 53,9 su una scala da 0 a 100.
Il dato emerge dalle classifiche del “Welfare Italia Index” – strumento di monitoraggio che prende in considerazione gli ambiti di politiche sociali, sanità, previdenza e formazione e consente di identificare, a livello regionale, i punti di forza e le aree di criticità in cui è necessario intervenire – realizzato da “Welfare, Italia”, Think Tank nato su iniziativa di Unipol Gruppo in collaborazione con The European House – Ambrosetti.

Il Welfare Italia Index viene presentato analiticamente all’interno del Rapporto Annuale del Think Tank “Welfare, Italia”, disponibile sul sito di Welfare Italia.

Il Welfare Italia Index è basato su 22 Key Performance Indicator

Il Welfare Italia Index è basato su 22 Key Performance Indicator che misurano dimensioni di input, ovvero indicatori di spesa (pubblica e privata) in welfare che raffigurano quante risorse sono allocate in un determinato territorio (ad esempio l’ammontare allocato tramite Fondo Sanitario Nazionale rapportato sul totale della popolazione regionale o l’assegno pensionistico medio mensile degli over 65) e dimensione di output, ovvero indicatori strutturali che rappresentano il contesto socio-economico in cui si inserisce la spesa in welfare (ad esempio il tasso di disoccupazione o la quota di famiglie in povertà).

La Sicilia performa peggio relativamente agli indicatori strutturali

Con riferimento agli indicatori di spesa, la Sicilia ottiene un punteggio di 67,7 posizionandosi al 13° posto, mentre performa peggio relativamente agli indicatori strutturali, che la vedono posizionarsi al 20° posto con un punteggio pari a 40,0.

Nel dettaglio degli indicatori di spesa, la Regione si classifica al 16° posto per spesa sanitaria pubblica pro capite con 2.002€ contro una media nazionale di 2.114€ e al 18° posto per spesa sanitaria privata pro capite (301€ contro un valore nazionale di 480€). La Sicilia è maglia nera con l’ultimo posto per spesa previdenziale media sulla popolazione over65 (853€ vs. 1.141€ della media nazionale).
Le risorse a disposizione per il sistema di Welfare si collocano quasi sempre sotto la media nazionale tranne che per la spesa in Reddito di Cittadinanza (36€ pro-capite a fronte di una media italiana di 11€ nel 2020) ed alla spesa pubblica per consumi finali per l’istruzione e la formazione in % del Pil regionale (pari ad un 6,2% rispetto alla media italiana del 3,3%): in entrambi i casi, la Regione si colloca al 2° posto.

Gli indicatori strutturali

Gli indicatori strutturali confermano il quadro di insieme del posizionamento regionale. La Sicilia si distingue per la più elevata incidenza di giovani Neet tra 15 e 34 anni (38% vs 19,8% media italiana) e per i maggiori tassi di dispersione scolastica regionale posizionandosi al penultimo posto tra le Regioni (0,37 rispetto alla media italiana di 0,18); la Regione si colloca, poi, al penultimo posto dopo la Campania per popolazione inattiva in età lavorativa con più di 34 anni (76% contro la media nazionale del 44%) e si distingue tra le regioni italiane con il più alto tasso di part-time femminile involontario (76% contro la media nazionale del 67%).

Si tratta della seconda Regione con minor numero di pensionati ogni 100 abitanti (23,5 seconda solo alla Campania). In questo contesto, si posiziona al 19° posto per tasso di partecipazione a forme pensionistiche complementari con il 27% contro la media nazionale al 35%.

La Sicilia è fanalino di coda anche con riferimento allo “Stato di salute della popolazione” classificandosi 21esima mentre si posiziona al 18° posto per quel che riguarda “l’Efficacia, efficienza e appropriatezza dell’offerta sanitaria”.

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