Home » Altro morto per West Nile nel Lazio, primo decesso anche in Calabria

Altro morto per West Nile nel Lazio, primo decesso anche in Calabria

Altro morto per West Nile nel Lazio, primo decesso anche in Calabria
WEST NILE ZANZARA ZANZARE

Continuano i decessi per il virus West Nile, numeri in crescita nella Regione del Lazio

Altre vittime di West Nile nel Lazio, che cresce dunque come numero di morti dopo la morte di un 77enne in dialisi. Fin qui infatti, la Regione registra 7 decessi per il virus, di cui due nelle ultime ore (ieri 7 di agosto una 83enne di Pontinia, Latina). Inoltre, prima morte per il virus anche in Calabria, si tratta di un 80enne originario di Riace. In tutta Italia adesso sono 15 le persone decedute per il virus del West Nile.  

Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI


Il virologo Burioni e l’intervento sul West Nile. Cosa sappiamo

Il virologo Roberto Burioni parla dei casi di contagio del virus West Nile in Italia. “Abbiamo pronta la soluzione per risolvere il problema: fare sul serio nella lotta contro le zanzare. Chiariamo bene la questione: non è un’emergenza, per fortuna. Però un problema c’è”, avverte l’esperto.

“Non ci sono vaccini”

“Non abbiamo vaccino, non abbiamo una cura, ma abbiamo pronta la soluzione per risolvere il problema: fare sul serio nella lotta contro le zanzare. Sottovalutando, minimizzando, dicendo che è una malattia lieve o che muoiono solo quelli già malati (non è vero), il problema non se ne andrà da solo”, scrive su Facebook.

Primo caso di West Nile in Sicilia. Si trova ricoverato in terapia intensiva nel reparto di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale Cannizzaro di Catania, un 74enne di Caserta. Le sue condizioni sarebbero gravi.

A Trapani sorveglianza rafforzata

Dopo il primo caso verificatosi in Sicilia, l’Asp Trapani ha rafforzato le misure preventive e di sorveglianza per il West Nile Virus, un’infezione virale trasmessa nell’uomo da zanzare del genere Culex (come la zanzara comune); non si trasmette invece da persona a persona. “Non siamo in una situazione di allarme nella nostra provincia – spiega Roberto Messineo, direttore del Dipartimento di Prevenzione Veterinaria dell’ASP Trapani – ma la salute animale ha rilevanti refluenze sulla salute umana e la possibile diffusione sul territorio nazionale di arbovirus richiede, come sottolineato anche dal Ministero della Salute, un approccio preventivo multidisciplinare basato sull’integrazione di professionalità differenti della Sanità pubblica: medici, veterinari, biologi ed entomologi”.