Un sorriso a suo modo! - QdS

Un sorriso a suo modo!

Pino Grimaldi

Un sorriso a suo modo!

sabato 12 Marzo 2022

Dopo due settimane di conflitto, chiamato dai russi “operazione militare di peace keeping” e dagli Ucraini “guerra di invasione”, cominciate le trattative: Turchia – paese della Nato – mediatore grazie ai suoi buoni rapporti con Russia ed Ucraina: ma con un nulla di fatto. E’ un primo passo per evitare perdite di essere umani innocenti, manco coinvolti, ma vittime di quanto accade in ogni guerra.
Chiede la Russia: rinuncia di Kiev a Nato ed UE; riconoscimento della Crimea come parte della Russia; indipendenza delle due repubbliche (già riconosciute da Putin) nel Donbass, di Lugansk e Donetsk. Chiede l’Ucraina: cessazione delle attività belliche; possibile discussione sulla sua neutralità; apertura sulle due repubbliche del Donbass; non riconoscimento della Crimea.

La Russia per bocca della portavoce del ministro degli Esteri ha precisato “la Russia non vuole occupare l’Ucraina, distruggerne lo stato, rovesciare il governo di Kiev”. Risposta di Zelenski: si può trattare, ma l’Ucraina non cederà mai un metro del suo territorio.

In diplomazia si direbbe che i contendenti si sono resi conto in che drammatico buco nero si sono cacciati con il rischio, per fatti territoriali loro, di coinvolgere (già fatto!) grande parte del mondo che andrebbe a soffrire e non poco per diatribe tra due entità giustamente chiamate, peraltro, Davide e Golia il quale, ove dovesse perdere del tutto la testa, sarebbe – ha detto – anche pronto a scatenare una guerra nucleare avendone in loco le testate ad hoc. Fatto che se non avesse la drammaticità inimmaginabile apparirebbe ridicolo come il nano Bakong dei Circhi Equestri.

Che qualche cancelleria riesca a far qualcosa è possibile. Ma che l’unica potenza – vera e con le carte in regola – che possa prendere le due teste scervellate che vogliono rovinare la vita al mondo e “costringerle”(sic!) a trovare e subito un accordo, sia la Cina è indubitabile. E lo ha dimostrato all’Onu quando si è astenuta (pur partner semi-ideologico e strategico di Russia) sul voto che ha visto ben 141/193 Nazioni dar torto alla Russia per aver fatto il primo dannato passo.

Xi-jinping non è disposto a mandare in aria la sua “via delle seta” con annessi e connessi per l’isterismo politico di alcuno, né sta male come Putin imbottito di farmaci (volto edematoso: da cortisonici ?), né ha mai in vita sua fatto ridere alcuno con i suoi sketch come l’altro Vladimir ucraino, ante litteram. Sente – e gli piace – tutta la voluttà di essere “maker” e non ama il teatrino della guerra che sconfitto il Covid da due settimane ha invaso tutta la informazione. E sa che le sanzioni (che non fermarono nel 1935 manco Mussolini) oggi affamerebbero il mondo. E quanto alle reazioni di Usa, UE e similari conoscendo bene i suoi polli sa che per motivi diversi sono inabili a risolvere il caso odierno, salvo suicidio collettivo che finirebbe col danneggiare la Cina.
Non si dichiarerà deus ex machina. Ma da buon cinese, dagli occhi a mandorla, sorriderà.
A modo suo.

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