Preoccupazioni, le strategie per eliminarle e rimanere in equilibrio - QdS

Preoccupazioni, le strategie per eliminarle e rimanere in equilibrio

web-iz

Preoccupazioni, le strategie per eliminarle e rimanere in equilibrio

web-iz |
martedì 13 Luglio 2021

La preoccupazione non fa parte della realtà ma è una percezione creata dalla nostra mente. Ecco come smettere di preoccuparsi e le strategie per mantenersi in equilibrio anche nelle difficoltà.

Siamo esseri intelligenti, ma talvolta ci perdiamo in cose futili. Sei stufo di utilizzare un’ampia porzione del tuo prezioso tempo preoccupandoti di cose che non puoi cabiare? Ecco come smettere di farlo.

L’INUTILITÀ DELLE PREOCCUPAZIONI

Preoccuparsi di cose che sfuggono dal nostro controllo è totalmente inutile. Dobbiamo ricordare a noi stessi che la vita accade e basta e soprattutto accade comunque, sia che ce ne preoccupiamo, sia che non lo facciamo. Con la differenza che la preoccupazione ci sottrae tempo, energie, emozioni positive, presenza hic et nunc. Questo non avviene invece quando ci godiamo l’istante presente della nostra vita, affrontando le avversità solo quando accadono (perché alla fine lo faranno).

LE POLARITÀ DELLA VITA E LA SCELTA PERSONALE

La vita è fatta di polarità: giorno e notte, femminile e maschile, piacere e dispiacere, amore e odio, etc. Quando la vita non non rispecchia le nostre aspettative, la mente comincia a essere infelice e produrre pensieri negativi. Noi possiamo scegliere se darle ascolto e soffermarci sulle sue lamentele, lasciandoci trascinare nel vortice delle emozioni negative. Oppure se definirci come suo capo, utilizzandola solo quando ci è conveniente.

Nel primo caso ci trasformiamo da guerrieri della luce a guerrieri preoccupati, che si sono lasciati sopraffare e illudere dalla propria mente; nel secondo, invece, distogliamo volontariamente l’attenzione dal nostro strumento-mente lasciando tornare i pensieri negativi da dove sono arrivati.

IL VORTICE DELLA PAURA

Il nostro obiettivo è quello di star bene e goderci la vita, di rimanere in equilibrio nonostante le difficoltà. Per far questo occorre però mettere in atto la nostra facoltà di scelta e decidere di essere padroni della propria mente e della propria intera esistenza.

Si tratta di un’impresa non semplice, perché i nostri sistemi educativi non ci preparano a tutto questo. Finché ci preoccuppiamo, tuttavia, nutriamo le nostre paure e produciamo altrettanti pensieri limitanti. Un circolo vizioso che ci condanna all’impotenza e che vizia la nostra percezione della realtà.

Basterebbe invece allenarsi – fino all’automatismo – a chiedersi, prima di ogni scelta: “Cosa posso fare per avvicinarmi quanto più possibile al mio obiettivo o per spingermi più lontano?”.

LA RADICE DELLA PREOCCUPAZIONE

Se le nostre azioni possono rivelarsi efficaci fino a un certo punto e se non possiamo essere padroni del mondo, è inutile preoccuparsi del passato o del futuro che, di fatto, non esistono.

La nostra capacità di preoccuparci ci è stata donata dalla natura per salvarci dalle situazioni di pericolo per la nostra incolumità. Ma quante sono le situazioni di effettiva emergenza che ci capitano e quante quelle in cui ci sentiamo in ansia?

Se le tue preoccupazioni ti motivano ad agire, a trovare una soluzione a un problema, a migliorare la tua vita, allora sono positive. Se invece si rivolgono a ciò che non puoi controllare affatto, allora producono solo effetti collaterali sulla tua salute mentale e fisica.

DIALOGARE CON LA PROPRIA MENTE

Ora, ti suggerisco di sederti e parlare seriamente con la tua mente. Siediti davanti a uno specchio mentre lo fai. Metti la tua mente al suo posto. Deve funzionare a tuo favore e non contro di te.

La vita accade e basta. Nel mondo esterno avvengono già molti drammi, è bene assicurarsi di creare e mantenere almeno un’atmosfera piacevole nel proprio mondo interiore per stare bene.

Non opporti al cambiamento come desidera invece la tua mente, perché proprio il cambiamento è elemento costitutivo della natura stessa. Non assecondare la tua mente ad attaccarsi alle circostanze, come la tua casa, i tuoi vicini, i tuoi amici, il tuo partner, la tua comunità, il tuo lavoro. E non avere paura di perdere questi banali punti di riferimento lasciandoti influenzare dalle etichette che la tua mente applica a ogni situazione. Il tuo punto di riferimento sei solo tu.

Nella vita reale i cambiamenti continui non hanno un preciso significato, siamo noi ad attribuirglielo in funzione delle nostre credenze ed esperienze pregresse. Non è vero – al contrario di quanto ritenuto dalla nostra mente – che ricominciare sia faticoso e difficile. Lo è solo se ci lasciamo influenzare da preoccupazioni, frustrazioni ed emozioni spiacevoli create dalla nostra mente, altrimenti può anche rivelarsi una bella sorpresa.

RENDERE OGNI ESPERIENZA POSITIVA PER SE STESSI, COME FARE

Tu sei l’anima che trascorre la sua esperienza umana. Il tuo corpo e la tua mente sono gli strumenti che hai a disposizione e sui quali hai pieno potere, anche se non lo sai. Decidi tu quale significato attribuire alle tue circostanze. Puoi cambiare le tue convizioni anche nel loro esatto opposto.

Per ogni situazione nuova, controlla effettivamente quanto puoi fare e quali nuovi passaggi puoi intraprendere per rendere la tua esprienza quanto più agevole e piacevole possibile. Fai una lista e metti ordine dentro di te.

Ora, ogni volta che noti pensieri preoccupanti insorgere nella tua mente, imponiti di verificare le condizioni della realtà. Puoi fare qualcosa al riguardo? Se la risposta è sì, fallo senza rimandare. Se la risposta è no, sposta la tua attenzione altrove, cambia il tuo pensiero, ripeti la tua nuova convinzione potenziante.

COLTIVARE PENSIERI POSITIVI CON LA PRATICA DEL PRATIPAKSHA BRAVANAM

Il saggio Patanjali negli Yoga sutra, un antico testo sacro, ha spiegato il concetto di Pratipaksha bhavanam.

‘ वितर्कभाधने प्रतिपक्षभावनम् ‘ | PYS 2.33

Pratipaksha bhavanam non è altro che la pratica di coltivare un pensiero positivo ogni volta che la mente risulta disturbata da emozioni o pensieri negativi. Per fare questo, dobbiamo essere consapevoli.
“Pratipaksha” significa “opposto” e “bhavana” significa “emozioni”. Dunque, quando si è disturbati da pensieri negativi ci si deve attivare per sostituirli con quelli opposti o comunque con altri che possano compensarli.

Ricorda che la coscienza, la concentrazione e l’attenzione si orientano intorno a pensieri preoccupanti che sono soltanto causa di sofferenza. Quando decidiamo di rivolgerli consapevolmente altrove, riposiamo nella nostra vera natura, allontanandoci dall’intreccio negativo.

LA MEDITAZIONE

La meditazione consente proprio di imparare ed esercitare costantemente la nostra osservazione della mente e dei suoi schemi di pensiero. Per prendere distanza da loro tutte le volte che diventano disfunzionali alla nostra felicità.

La meditazione fa sì che possiamo entrare immediatamente in scena ogni qualvolta un pensiero provochi preoccupazioni inutili, offrendo alla mente istruzioni utili a muoversi nella direzione opposta. Spostando l’attenzione dal pensiero preoccupante al momento presente, al respiro, a un’affermazione che ridoni forza e potere, etc. E ritirandoci quando si attiva il loop che ci trascina nel passato, nel futuro, nella sofferenza.

Tra l’altro, i pensieri sono energia e ogni energia attrae ciò che le è simile. Far sì che i pensieri che ci accompagnano nelle nostre giornate siano positivi, significa anche inviare all’universo il messaggio che siamo pronti a ricevere quant’altro di positivo si possa manifestare.

Con l’esercizio frequente della meditazione si può riuscire a interrompere ogni pensiero negativo ripetitivo in tempi sempre più brevi. Impegnando intanto il momento presente con le strategie più consone. Elencando 5 cose che si vedono, 3 che si sentono, 2 che si annusano, una che si possa toccare. Oppure contando in silenzio da 5 a 0, stando a testa in giù, etc. Ognuno può trovare l’opzione migliore per il proprio caso specifico.

LA RESISTENZA INVISIBILE DELLA NOSTRA MENTE

Così come la nostra mente resiste al cambiamento ogni qualvolta questo bussi alla porta, resiste anche tutte le volte che – attraverso diverse pratiche – le si proponga di scardinare i propri schemi. Questo è il motivo per cui molti, nonostante queste informazioni utili, continuano a credere erroneamente di non poter esercitare un controllo attento sui propri pensieri. E quindi di essere condannati eternamente alla sofferenza e al peso delle circostanze.

Proprio in queste occasioni occorre una maggiore, precisa e cristallina intenzione di smettere di preoccuparsi, unita a un po’ di autostima. Ricordandosi però che proprio l’autostima cresce in funzione del benessere che siamo in grado di garantire a noi stessi. Altrimenti l’ansia e la cattiva salute generale ci accompagneranno a causa della nostra pigrizia.

LA PREOCCUPAZIONE NON È UNA TRAGEDIA

Se la tua preoccupazione non ti serve per stare lontano da una situazione pericolosa per la tua vita, fermala. Se la tua preoccupazione ti sta servendo solo per provare qualcosa di diverso, per una scarica di adrenalina, fermati. Se la tua preoccupazione ti è utile solo per sentirti importante e per sentire che stai almeno facendo qualcosa (preoccuparti), fermati. Se la tua preoccupazione ti serve solo per attirare l’attenzione di qualcun altro, fermati.

Se la tua preoccupazione riguarda qualcosa che non puoi controllare, come il passato, il futuro, il comportamento delle altre persone, fermati. Se la tua preoccupazione riguarda qualcosa che puoi controllare, agisci ora.

LA FUNZIONE DELLA NOSTRA PRESENZA

Tu non sei la tua mente, la tua mente è tua e devi farla funzionare per te non contro di te. Sii presente, sii pienamente presente in ogni singolo istante della tua vita. Questa presenza totale ti permetterà di sperimentare chi sei veramente e ti ricorderà che non c’è nulla da temere. Ti riempirà di fiducia, perché la vita non commette errori.

Anche la morte non è nulla di tragico, ma solo un elemento della vita alla stessa stregua della nascita. La mortalità del nostro corpo è il promemoria per non sprecare più tempo prezioso e apprezzare ogni momento come fosse “bonus” ricevuto che possiamo riempire a nostro piacimento. Che atmosfera desideri dentro di te?

Tu sai la risposta. Tu sai tutto. A volte te ne dimentichi, ma anche questo fa parte delle possibilità umane. Assicurati solo di tornare da te e ricordatene prima che la tua mente prenda il sopravvento sulla tua vita.

Sei amato, sii amore, ama la tua vita! Se hai bisogno di un personal coach che possa guidarti, puoi contattarmi e visitare il mio sito www.tinastools.com. E/o leggere il mio libro Yoga Coaching, disponibile su Amazon in Italiano e Inglese.

Tina Mundelsee

Tag:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017