L'intervista a Salvatore Scalia, commissario per la ricostruzione dopo il terremoto del 26 dicembre 2018, e al Sindaco di Zafferana Etnea
“Con la Finanziaria approvata sabato è stata dichiarata la cessazione dello stato di emergenza, con quello che ne consegue. Commenta così al Quotidiano di Sicilia la ricostruzione post sisma di Santo Stefano del 2018, Salvatore Scalia, in vista della fine dello Stato di emergenza per i Comuni che furono colpiti dall’evento sismico di sei anni fa alle pendici dell’Etna. Un nuovo capitolo quindi della ricostruzione nei paesi etnei di Zafferana Etnea, Acireale, Santa Venerina, Aci Bonaccorsi, Aci Catena, Aci Sant’Antonio, Viagrande, Milo e Trecastagni con un contributo di autonoma sistemazione e l’arrivo di un milione e 700mila euro solo per coloro che hanno presentato il progetto per la ricostruzione della prima casa e che vivono in una condizione di disagio abitativo.
“Cessa pure – afferma Scalia – l’erogazione del contributo di autonoma sistemazione che viene sostituito da un contributo per il disagio abitativo finalizzato alla ricostruzione. Quest’ultimo viene gestito dal nostro ufficio, noi dovremo fare una circolare per individuare i criteri che non possono che essere nuovi rispetto ai vecchi. Cessano così l’attività della Protezione Civile, la sospensione dei mutui e tanto altro”.
Salvatore Scalia: “Soddisfatti per quanto riguardano gli immobili privati”
Al momento, l’iter per la totale ricostruzione procede bene, in quanto “l’89% delle pratiche esaurite nel giro di tre anni – prosegue Scalia –. Avendo iniziato dopo il Covid un dato come questo fa ben sperare. Quelle che rimangono sono le pratiche più complesse, poiché ferme nei Comuni per problemi di carattere edilizio e urbanistico. Restano due pratiche in pendenza e quando ci verranno mandate potremo operare. Il risultato per le costruzioni private è estremamente positivo. Ci sono ancora circa 150 pratiche più complesse per via di problemi edilizi collegati alla mancata legittimità dell’immobile. Sono state presentate nel luglio 2023”.
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“Per la ricostruzione pubblica – ribadisce Scalia – alcune opere sono state completate e la gran parte sono in gara. Si tratta di tempi un po’ più lunghi dovuti alla complessità della normativa in materia di appalti e nello specifico di edifici pubblici e chiese. Per la chiesa di Fleri stiamo aspettando che l’Arcidiocesi presenti il progetto. Ma è nostro interesse per la sua posizione e per la sua importanza nel cuore della gente. Già è stata finanziata, ma dobbiamo aspettare il progetto”.
Sisma Santo Stefano, Scalia: “Per la via Vittorio Emanuele di Fleri aspettiamo il Comune”
Con l’inizio del 2025 l’obiettivo è concludere gli iter nel minor tempo possibile. Per quanto riguarda Fleri però si attende ancora una cosa. “Noi continuiamo a lavorare – conclude Scalia – così come abbiamo fatto finora, direi in maniera eccellente nonostante un personale al 50% di quello che è previsto dalla legge, perché non riusciamo a trovare personale. C’è sempre il problema del contributo che necessita che l’immobile sia legittimo sotto ogni profilo. In Sicilia molti sono i casi in cui questo non avviene. Una parte della ricostruzione, specialmente sulla strada principale di Fleri, la via Vittorio Emanuele, è ferma perché si è in attesa che il Comune di Zafferana riesca a modificare il piano regolatore per potere dare le concessioni per gli immobili che gravitano su quella strada”.
“La delocalizzazione è stata completata, sono circa 110 unità abitative. Ad Aci Platani il Comune ha acquisito le aree e con i nostri fondi sta iniziando i lavori per la riqualificazione con parcheggi e quant’altro. Nella zona di Fleri il Comune deve acquisire le aree per chiederci un finanziamento per realizzare le opere che riterranno più opportune, ma allo stato non le ha acquisite. Ci sono comuni come Santa Venerina e Viagrande in cui la ricostruzione è totalmente finita”.
Sindaco di Zafferana Etnea: “Ecco quando vorremmo finire”
Il sindaco di Zafferana Etnea (CT), Salvatore Russo, conferma ai microfoni del Quotidiano di Sicilia come si stia procedendo al meglio, se si eccettuano i casi di abusivismo. “Continueremo a istruire le pratiche – afferma Russo – di edilizia privata. Siamo a buon punto nell’opera di ricostruzione per quanto riguarda il privato. Rimangono da istruire le pratiche che hanno problemi di natura urbanistica, mentre per tutte le altre l’iter procedurale continua in maniera spedita.”
“Ci sono alcuni proprietari di immobili che se al momento del sisma avevano alcuni problemi, come l’abusivismo, possono ottenere il nuovo contributo con qualche difficoltà, salvo il perfezionamento dell’iter di sanatoria. Questi immobili insistono nella zona sud di Zafferana, quella più colpita dal sisma perché collegata al passaggio della faglia”.
“A Fleri acquisite due aree”
Infine, ecco la tabella di marcia per la conclusione delle pratiche di natura privata e lo stato delle cose per quanto riguarda la via Vittorio Emanuele a Fleri. “Ormai l’ufficio – spiega Russo – ha una competenza completa sulle criticità che possono sorgere nell’opera di ricostruzione e l’esperienza ha portato a trovare la soluzione ai problemi. Adesso sarà direttamente la struttura commissariale a elargire i contributi. Speriamo entro tre anni di finire tutto, ma dipende dalla complessità della pratica da istruire.”
“Per quanto riguarda le opere di ricostruzione pubblica – conclude – l’iter è più complesso, perché ci sono autorizzazioni che devono essere rilasciate da enti diversi dal Comune e bandire le gare non è facile. Molte opere sono state finanziate, come Pozzo Camotta, la piazza Belvedere di Fleri e la piazza Mercato al centro di Zafferana. Infine, per quanto riguarda la via Vittorio Emanuele a Fleri due aree sono state acquisite al patrimonio comunale. Mentre, per le altre stiamo attendendo la demolizione catastale. Il tutto inevitabilmente comporterà una modifica del piano regolatore”.